Il pareggio di mercoledì sera contro il Lecce ha sicuramente dato un attimo di serenità in più in casa Savoia. Almeno nello spogliatoio e tra lo staff tecnico. Non nella società che sta vivendo in queste ore momenti decisivi. Lo scontro infatti tra Quirico Manca e Francesco Maglione si sta inasprendo, senza esclusione di colpi da entrambe le parti. Una querelle che, con ogni probabilità, vivrà il suo epilogo finale la settimana prossima quando, nella prossima assemblea dei soci, Manca ufficializzerà la richiesta di diventare proprietario unico dell’A.C. Savoia 1908, acquisendo le quote dei fratelli Dino e Gianluca Marciano, di Orlando Santaniello e di Mario Luce. In quell’assemblea l’Amministratore Unico Francesco Maglione si presenterà, almeno così sembra, da dimissionario. A convincere Maglione di questa scelta non sono stati Manca o gli altri soci, ma una presunta aggressione subita insieme al tecnico Bucaro all’esterno del Giraud.

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Purtroppo intorno al Savoia si respira da tempo un clima torbido e questo episodio sposta drammaticamente l’attenzione dal calcio giocato a vicende extra calcistiche che nulla hanno a che fare con lo Sport.
Che il clima fosse teso lo si sapeva già, quando una decina di giorni fa l’ex capo ultrà e attuale consigliere personale di Manca è piombato in sala stampa per aggredire verbalmente il nostro corrispondente Gianluca Buonocore. Ma che la violenza, questa volta fisica, arrivasse a colpire l’amministratore Maglione e il tecnico Bucaro, questo veramente non pensavamo fosse possibile. Un episodio grave e increscioso che, per assurdo, non ha smosso la società. Un silenzio assordante da parte del Presidente Onorario cha non ha trovato (o non ha voluto trovare) due minuti per ordinare al fido collaboratore dell’area comunicazione la stesura di un comunicato di solidarietà verso chi, oggi, rappresenta legalmente la società. D’altronde il presidente Manca non è nuovo a certi comportamenti: già la settimana scorsa infatti abbiamo stigmatizzato il suo atteggiamento in occasione dell’aggressione verbale di De Vito a Buonocore. Manca, in quella circostanza presente e testimone dell’accaduto, continuò la conferenza come se nulla fosse successo. Un comportamento che fa preoccupare: l’impressione è di una società senza polso.

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Maglione, dunque, si presenterà all’assemblea da dimissionario. Ma non è detto che le sue dimissioni verranno accettate. E’ molto probabile che la sua esperienza al Savoia continui. Non sappiamo ancora fino a quando. Se questa ipotesi troverà concreta attuazione è probabile che l’operazione Paolucci – Carruezzo debba attendere. L’impressione che abbiamo è che qualcuno voglia riaccreditarsi verso la piazza, soprattutto dopo gli striscioni di curva e distinti di mercoledi sera, sfruttando la popolarità dell’agente FIFA.

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Questo clima di confusione generale ha rischiato di coinvolgere anche il settore giovanile. Dall’ufficio del primo cittadino Giosuè Starita è partita nei giorni scorsi una comunicazione alla società in cui si precisava che l’utilizzo dello stadio Giraud, per gli allenamenti, era riservato solo alla prima squadra e alla Berretti. Una scelta che ha fatto andare su tutte le furie il responsabile del settore giovanile Antonio Marasco. Solo l’intervento dell’amministratore unico Francesco Maglione, che ha incontrato il sindaco di persona, ha fatto rientrare il problema. Se da una parte la questione è rientrata, dall’altra la domanda è lecita: perché il sindaco ha preso questa iniziativa? Chi lo ha consigliato in questa mossa? E perché? Ombre sulle quali si aspetta di fare chiarezza.

PS: Da due mesi circa a Palazzo Criscuolo è cambiata la maggioranza politica che governa la città. Anche se il sindaco è sempre Giosuè Starita, sono cambiati quasi tutti gli interlocutori con i quali quotidianamente il primo cittadino si confronta. Tra questi, il primo oggi è il Partito Democratico. Tra le tante emergenze che vive questa città ce n’è una, non meno importante delle altre: si chiama stadio Alfredo Giraud. In questi anni il Pd, quando era all’opposizione, ha denunciato in diverse circostanze le tante anomalie relative all’impianto sportivo. Troppe sono le rendite di posizione che, a causa di errori commessi da Starita, si sono consolidate. E’ giunto il tempo di sradicarle, ridando dignità ad una struttura che è un patrimonio dell’intera città (e non solo di qualcuno che si muove, al suo interno, da padrone di casa). Il Pd (e in particolare il segretario Ciro Passeggia e il capogruppo Lello Ricciardi) dimostrino di essere di parola e facciano seguire alle denunce di quando erano all’opposizione, le azioni concrete ora che sono al governo. Il nostro giornale sarà al fianco di chi porterà avanti questa battaglia di legalità.

Catello Germano