"Un suicidio" chiudere dalle 8.30 alle 10.30 del mattino per i tre giorni di Pasqua gli scavi di Pompei, Oplontis, Stabia e Boscoreale. E´ la posizione della Uil di settore, che definisce "un errore strategico" la decisione presa dagli altri sindacati di tenere assemblee nelle prime due ore di apertura la domenica di Pasqua, il lunedì di Pasquetta e il martedì. Le chiusure, denuncia la Uil, "avranno un effetto micidiale, tenuto conto che sono i tre giorni di maggior afflusso dei visitatori italiani e stranieri". La Uil sottolinea di essere impegnata "sia a livello nazionale sia locale" su molti dei temi oggetto delle assemblee convocate dagli altri sindacati, dal "cedolino unico, ovvero il pagamento delle competenze accessorie che da quest´anno per legge devono essere pagate unitamente allo stipendio" alla "necessità di non disperdere 8 milioni di euro per fare a Pompei un monitoraggio tridimensionale che in realtà già esiste", nonché la necessità "di rilanciare il tema delle assunzioni per la Campania e di dividere la soprintendenza di Pompei da quella di Napoli".Per questo, conclude, "la Segreteria Nazionale condivide la scelta fatta dalla Uil di Pompei di non aderire ad una forma di mobilitazione che non porta da nessuna parte anzi al contrario danneggia Pompei e gli stessi lavoratori. Noi riteniamo che nelle rivendicazioni, quando sono legittime, vadano coinvolti i turisti, che in questo caso non capiranno il perché di tre giorni di chiusura e semplicemente cambieranno itinerario".