Adottare Pompei per mettere il sito in sicurezza, valorizzare l´interno e l´esterno e creare nuova occupazione. Con questi obiettivi nasce la proposta della Uil Campania "Un´idea per Pompei". Destinatari le imprese locali, ma anche le grandi aziende nazionali a cui il sindacato chiede di mettere in pratica la responsabilità sociale "che si fa in tutto il mondo meno che in Campania". Primi a rispondere alla provocazione del sindacato, l´azienda Pasta di Gragnano che destinerà a un fondo per Pompei parte del ricavato della vendita proprio al sindacato di circa un migliaio di pacchi di pasta. "Oggi - ha detto il segretario Uil Campania Anna Rea - lanciamo una proposta che speriamo possa essere accolta affinché i privati si assumano un impegno concreto per salvaguardare Pompei, sito Patrimonio mondiale dell´umanità, che mostra problemi da decenni a causa di difficoltà e carenza di risorse".
Ai privati, il sindacato chiede di venire in soccorso delle Istituzioni perché, ha aggiunto Rea, "nonostante il Ministro Galan abbia dichiarato la disponibilità, che registriamo positivamente ma tutta da verificare, crediamo che le risorse non basteranno e dunque serve che le imprese sostengano Pompei, ma - ha aggiunto - ´no´ a chi vuole fare affari con Pompei".
Secondo i dati forniti, ogni anno sono almeno 8 milioni i turisti che visitano il sito archeologico e il Santuario, presenze che fanno incassare al sito circa 25milioni di euro l´anno, denaro che secondo il sindacato dovrebbe essere riutilizzato e investito per interventi al sito. Da qui, la richiesta della creazione di una Soprintendenza autonoma per Pompei con maestranze proprie reclutate "tra cittadini campani". Per sistemare Pompei, secondo stime fornite, sarebbero necessari tra i 280 e i 300 milioni di euro, risorse che secondo il segretario regionale Feneal Uil Campania Luigi Ciancio potrebbero "essere recuperate da fondi europei e dall´impiego di circa 50 milioni di euro a disposizione della Regione Campania derivanti dall´impossibilità di cantierizzare alcuni progetti". Ma per i rappresentanti del sindacato campano l´attenzione non deve essere focalizzata esclusivamente sul sito archeologico, ma anche su tutto ciò che c´é fuori. "Non è pensabile - ha aggiunto Rea - che i turisti abbiano paura di camminare fuori dal sito, che non ci siano infrastrutture che consentano di arrivare da Napoli a Pompei e strutture ricettive adeguate che permettano di poter restare nella cittadina che è da valorizzare".
Secondo il segretario regionale Uil a Pompei "c´é tanto da fare e chiediamo a tutti di fare la propria parte, cittadini, politica e imprese perché salvaguardare il sito significa anche salvaguardare i posti di lavoro e crearne altri in una regione che - ha sottolineato - ha il più alto tasso di disoccupazione d´Europa". Il sindacato ha inoltre annunciato che tra qualche settimana organizzerà un confronto a più voci per valutare il consenso registrato attorno all´idea "nella speranza - ha concluso Rea - che la sensibilità dichiarata attorno a Pompei non sia solo a parole".