Apprendimento scolastico e pratica sul campo questo l’obiettivo della convenzione “Fare agricoltura e mantenimento del verde in ambito archeologico” sottoscritta dall’Istituto Superiore di agraria Cesaro-Vesevus di Boscoreale e la Soprintendenza di Pompei.

Sono già all’opera da circa un mese i giovani studenti delle classi II A e V A dell’Agrotecnico, la II A del Liceo Scientifico ed altri studenti del Liceo Scienze Umane del plesso, che saranno impegnati per l’intero anno scolastico in attività di recupero di tecniche colturali e coltivazioni antiche all’interno dell’area archeologica di Pompei.

Il progetto rientra nel circuito nazionale di “Alternanza Scuola Lavoro” e si orienta su tre aree presenti negli scavi, come ha spiegato il Professore Aldo Mauri, tutor agronomo del progetto: il Vivaio dove vengono riprodotte antiche colture a seguito di attenti studi sulle iconografie degli apparati decorativi e i testi letterari, l’Orto botanico in cui i giovani allievi saranno occupati a classificare le specie di piante presenti, concimare e trattare gli agrumi, mettere a dimora antiche coltivazioni, e infine l’Orto didattico dove si compiranno ricerche sulle caratteristiche delle colture presenti nell’area pompeiana prima dell’eruzione del 79 d.C. e si avvieranno le coltivazioni usando le tecniche dell’epoca. L’orto didattico, voluto dalla biologa naturalista Anna Maria Ciarallo, che ha guidato il Laboratorio di Ricerche Applicate della Soprintendenza di Pompei, da cui dipendono le tre aree, serve a riprodurre le antiche coltivazioni i cui prodotti verranno donati in beneficenza ad enti assistenziali che operano nell’area.

Gli alunni del liceo saranno impegnati in attività di ricerca storica e archeologica e in approfondimenti tematici. I ragazzi si occuperanno tra l’altro di pulizia e manutenzione nell’Orto botanico e faranno da guida ai visitatori nell’area.

Il progetto firmato dal Preside Panariello e dal Soprintendete Massimo Osanna, rientra tra le ultime convenzioni messe in campo dal Laboratorio della Soprintendenza che porta avanti da circa vent’anni studi che mettono in relazione botanica e archeologia. Attualmente il laboratorio è guidato dal dott. Ernesto De Carolis che ha presentato la convenzione con l’Istituto in occasione della quindicesima vendemmia nei vigneti Mastroberardino negli scavi di Pompei. Entusiasta per la sinergia messa in campo dalle istituzioni, il Soprintendente Osanna, presente all´appuntamento, ha ricordato come “Pompei non sia solo un’area dove si concentrano attività di tutela ma anche un fondamentale incubatore di studi e didattica”.

Maria Cristina Napolitano