Tre lavoratori dell´ex istituto di vigilanza ´Europol´ di Ercolano, dichiarato fallito a gennaio scorso, hanno cominciato lo sciopero della fame e della sete. Da venerdì sono a presidio fuori alla sede della Gori, la società che gestisce il servizio idrico nel vesuviano, in via Trentola e da oggi lotteranno con maggiore fermezza per richiamare l´attenzione delle istituzioni sul problema lavoro.
"Vogliamo continuare la nostra protesta fino a quando non interverranno le autorità prefettizie per istituire un tavolo istituzionale" dice Ciro Cozzolino, uno degli ex dipendenti. I lavoratori, impiegati tempo fa in servizi di guardiania alla Gori, dal gennaio scorso sono senza lavoro perché fu ritirata la licenza all´istituto di vigilanza da lì a poco dichiarato fallito. Quindi, una boccata d´ossigeno grazie agli ammortizzatori sociali ma, col passare del tempo, la situazione lavorativa non è mutata: alle difficoltà iniziali si è aggiunta la mancata assunzione da parte della ex ´Partenopea´ (fallita due volte) che doveva assorbire i lavoratori operanti alla Gori e che la ´Cosmopol´, una nuova ditta, doveva effettuare perché subentrata alla ´Partenopea´. "Oggi manifestiamo la rivendicazione di un diritto acquisito con la nostra esperienza ventennale sui presidi della Gori - prosegue Cozzolino - e il rispetto del capitolato d´appalto che all´articolo 20 obbliga l´appaltatore ad osservare le disposizioni previste dal contratto collettivo nazionale di lavoro".