Le minacce ricevute dal giornalista de “L´Espresso” Claudio Pappaianni da parte di Antonio Polese, patron del noto hotel e ristorante “La Sonrisa”, sono un fatto gravissimo. Sulla serietà, la correttezza e l´onestà di Pappaianni non vi è alcun dubbio, e l´idea che chi riporta, come impone il dovere di ogni buon giornalista, rilevanti ipotesi investigative, peraltro specificandone con cura i dettagli ed attenendosi ai fatti senza ricamarvici sopra fuochi d´artificio e notizie spettacolari, debba “pagarla cara” è quantomai inquietante. La vicenda concernente Antonio Polese ed i suoi rapporti con Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata è tutt´altro che chiarita, come dimostrano i procedimenti giudiziari terminati (peraltro con una condanna per Polese di due anni e sei mesi per favoreggiamento personale al capo della Nco nella vicenda della compravendita del Castello Mediceo di Ottaviano) e le indagini tuttora in corso; noi stessi abbiamo nelle scorse settimane presentato un´interrogazione parlamentare sull´argomento, anche sulla scorta del lavoro giornalistico d´inchiesta di Pappaianni, ed attendiamo risposta dal Governo. Per questi motivi esprimiamo massima solidarietà nei confronti di Claudio Pappaianni, della redazione de “L´Espresso” e di tutti i giornalisti e le giornaliste che ogni giorno rischiano l´incolumità propria e dei propri cari per garantire a tutte e tutti noi il più alto livello di informazione possibile.