"Ciao uagliù"! E´ la spiritosa, semplice e netta chiosa con la quale uno straordinario James Senese decreta l´epilogo dello "Jazz Art Music Festival" oplontino. Torre Annunziata si riscopre viva, briosa, intraprendente, ma soprattutto unita. Capace di regalare suggestioni, scorci paesaggistici, emozioni a lungo sopite proprio a partire dalla zona sud della città, da sempre colpevolmente dimenticata, spesso nel mirino della cronaca soltanto per l´annoso degrado denunciato dal proprio tessuto socio-culturale, architettonico ed urbanistico. Il miracolo della "riappropriazione" della memoria storica torrese ha un significato ed un gusto particolare, derivante, in primis, dalle modalità di attuazione prescelte. Un moto partecipativo ed al contempo di pacifica ribellione, colorato, pieno di energia ed entusiasmo, capace di coinvolgere generazioni agli antipodi (ed attualmente in pieno conflitto). Allegra frenesia che cresce ora dopo ora, nel rapido volgere di un week-end dove le parole chiave sono soltanto tre: "Impegnatevi, divertitevi, partecipate". Un spirito costruttivo che parte dal basso, tramite la proficua, fattiva e spontanea sinergia tra diverse giovani realtà associative locali. Sinergia di talenti e competenze. C´è chi dipinge murales, chi si adopera per ripulire le abbandonate "discese del porto", chi dà una mano per spostare semplici panche di legno, chi allestisce il palco sul quale, a testimoniare la poliedricità della iniziativa, si cimenteranno artisti dai diversi stili musicali. Senza soluzione di continuità, nella inebriante due giorni, si abbracciano, fino a fondersi, le differenti declinazioni del jazz. Da ulteriore sfondo, ecco spuntare mercatini etnici, laboratori artistici per bambini, installazioni ed estemporanee di "writing". Sana laboriosità ed intraprendenza. Interpretando un messaggio ormai più che in voga anche sull´ampia scena nazionale, banditi i condizionamenti politici e l´appartenenza partitica. Questa, probabilmente, la vera chiave del successo. Lo striscione che campeggia alle spalle del sempreverde Senese, del resto, esemplifica al massimo l´appello alla spontaneità dell´associazionismo cittadino: "Cose fuori dal Comune", l´eloquente slogan prescelto. Ad evitare fraintendimenti, l´ulteriore chiarimento fornito dagli stessi organizzatori: "Ribadiamo che il progetto, totalmente a-politico, è stato finanziato grazie al contributo di imprenditori, commercianti e privati cittadini, ottenendo solamente un patrocinio morale da parte del Comune di Torre Annunziata", si legge nel comunicato stampa diffuso per presentare la kermesse. Il successo ottenuto, verosimilmente, fornirà continua linfa al progetto. C´è da scommettere che "JA", quale colorita esortazione alla indipendente rinascita culturale della intera Torre, non finirà di stupire.
ANGELO RISO