Visita dell´arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe alla parrocchia del Sacro Cuore di don Salvatore Rivieccio dove è stato accolto da una folla straripante. Presente alla cerimonia anche il sindaco Giosuè Starita, che con la sua partecipazione ha voluto trasmettere il contributo e la vicinanza delle istituzioni locali alla lotta alla malavita organizzata. Nel corso dei suoi interventi Sepe ha usato un linguaggio semplice e mirato, in grado di raggiungere tutti. Il messaggio che il cardinale ha voluto esprimere prima durante l´omelia, e poi alla fine è che la Chiesa è pronta a scendere in campo per sconfiggere la malavita. “Rientra nel mio programma - esordisce Sepe – la visita a tutte le parrocchie della diocesi, ma con una predilezione, un attenzione speciale, direi, soprattutto a queste parrocchie di frontiere nel senso anche etico, morale, perché è bene che il padre si incontri con i figli, conosca i figli, sappia i problemi e dia anche il suo sostegno perché questi problemi possano essere risolti”. È la testimonianza che oggi la fede può andare d´accordo, essere coniugata alle esigenze derivanti dal degrado del territorio. È il messaggio che anche il parroco voleva trasparisse da questa visita del cardinale. L´arcivescovo è impegnato direttamente nella lotta alla camorra anche tramite i nuovi media. Ha creato un suo gruppo anche sul social network Facebook, ed ivi ha molti amici, cioè contatti. “Per far fronte alla criminalità non basta una intenzione di idee - ha detto Sepe - ma occorre diffondere oratori in ogni rione della diocesi e troncare il legame tra territorio e criminalità offrendo a chi vive nell´illegalità formazione ed impegno lavorativo”.