Cinquecento chili di datteri di mare sono stati sequestrati al termine di un´operazione, scattata oggi all´alba, condotta dalla Guardia costiera di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata e coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Torre Annunziata, Diego Marmo, e dal sostituto procuratore Stefania Di Dona.
Il prodotto è stato trovato a Torre Annunziata, a via Castello, nei pressi di palazzo Fienga, all´interno di una grossa vasca colma d´acqua posta in un locale adibito a deposito e sprovvisto di qualsiasi autorizzazione sanitaria. I gestori del locale sono stati denunciati all´autorità giudiziaria.
L´ammontare del prodotto sequestrato ammonta a circa 50mila euro; nel periodo prenatalizio, un chilo di datteri può costare anche 120 euro.

Le Capitanerie di Porto ricordano che "la raccolta, detenzione e commercializzazione dei datteri di mare è penalmente sanzionata, in quanto attività di forte impatto sull´ambiente marino. Il dattero di mare impiega decine di anni per giungere al suo stato adulto e per estrarre questo prodotto ittico dalle scogliere sommerse si ricorre spesso all´utilizzo di martelli pneumatici che danneggiano irreparabilmente fauna e flora marina". Si può dunque ipotizzare che per raccogliere "una così eccezionale quantità di datteri sia stato distrutto qualche chilometro di scogliera sommersa, causando la conseguente desertificazione dei fondali marini e danneggiando l´intero habitat circostante". L´operazione di Torre Annunziata si inquadra nella più vasta attività di vigilanza pesca denominata "Onda d´urto", coordinata dal Comando Generale della Guardia costiera, partita lo scorso 16 dicembre e in corso su tutto il territorio "a tutela dei consumatori e dell´ambiente marino".



------------------------


ALCUNE NOTIZIE SUL DATTERO DI MARE
Per raggiungere la lunghezza di 5 cm occorrono circa 15-20 anni!


Nome scientifico:
Lithophaga lithophaga (Linneo, 1758)

Il dattero di mare è un mollusco bivalve che deve il suo nome, a lithos (pietra) e phagein (mangiare), per la capacità di perforare le rocce sommerse e vivere al loro interno. È dotato di una conchiglia equivalve,composta cioè da due parti identiche fra loro, molto allungata e con le due estremità arrotondate. La forma allungata e il colore bruno castano ricordano il dattero, da cui il termine dattero di mare. Sulla faccia esterna delle valve sono ben evidenti le linee di accrescimento, che appaiono come sottili striature concentriche e radiali. Il guscio è leggero e ricoperto da una fine membrana molto aderente; il lato esterno delle valve, durante la permanenza in mare, è fosforescente, mentre l’interno è bianco-azzurrognolo, madreperlaceo.

Il dattero di mare può raggiungere le dimensioni massime di 8-10 cm ed è stato calcolato che raggiunge la lunghezza di 5 cm dopo circa 15-20 anni; tale crescita lentissima ha sempre scoraggiato qualsiasi tentativo di allevamento.

È a sessi separati; il periodo di maturità sessuale coincide con il periodo estivo, luglio-agosto; dopo lo stadio larvale i datteri di mare si fissano nello stadio giovanile con il bisso ad una roccia calcarea, dopo di ché, dopo aver perso il bisso, inizia la fase di escavazione, che porta alla formazione di una vera e propria galleria in cui si insediano e rimangono per tutta la durata dell’esistenza. L’azione di perforazione sembra avvenire sia per il movimento meccanico della conchiglia sulla roccia sia, soprattutto, per azione di una secrezione acida, prodotta da particolari ghiandole, che è in grado di sciogliere il carbonato di calcio.

Il dattero si nutre di materiale organico in sospensione che raccoglie estroflettendo una sorta di sifone al di fuori della galleria.

Dove vive (Dattero di mare)

Il dattero di mare vive in gallerie scavate nelle rocce soprattutto calcaree, anche molto resistenti come graniti e marmi, sino alla profondità di una ventina di cm, con formazione di canali lisci fusiformi a parte centrale più globosa. Il dattero di mare è reperibile in tutti i mari del mondo, anche nei mari tropicali, all’interno delle barriere coralline; in particolare è reperibile e conosciuto in tutto il bacino del Mediterraneo, nel Mar Rosso, mentre è rara la presenza nell’Atlantico orientale.

Le popolazioni di dattero di mare possono raggiungere densità massime nelle pareti costituite da calcaree oolitico, fino a 300 individui/m², che si sviluppano perpendicolarmente, soprattutto lungo i primi metri di profondità (1-5 m). I fondali più minacciati dalla distruzione connessa alla pesca del dattero sono gli ambienti litoranei di falesia calcarea, che coincidono spesso con la localizzazione di numerosi parchi o riserve marine. Il sistema di perforazione chimica sembra essere un’esclusiva del genere Lithophaga in quanto gli altri bivalvi sono solo dei perforatori meccanici.