Sequestrati numerosi reperti archeologici in una abitazione di Portici
18-09-2013 - Archivio Storico de Lo Strillone
Numerosi reperti di notevole interesse archeologico ed artistico, sono stati scoperti e sequestrati dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale Napoli.
I militari della dipendente Compagnia di Portici hanno rinvenuto, allinterno di unabitazione privata nel centro di Portici, 23 reperti archeologici in ceramica italiota, ceramica ad impasto buccheroide e vetro soffiato, risalenti rispettivamente al IV, VI e -VII secolo A.C. e al periodo medioevale.
I reperti, tutti di pregevole fattura, sono costituiti da ampolle, brocche, piatti ed anfore raffiguranti tipiche scene di vita quotidiana dellItalia meridionale.
Si stima che il valore di ogni singolo reperto si aggiri intorno ai 5000 euro.
Di questi pregiati reperti, il proprietario dellappartamento, denunciato alla competente Autorità Giudiziaria, non è stato in grado di giustificare il possesso.
Attualmente, le indagini, condotte con lintervento di personale della Soprintendenza archeologica di Napoli-Pompei, mirano a stabilire se si tratti di oggetti trafugati da musei, scavi archeologici o comunque provenienti dal mercato nero delle opere darte.
I militari della dipendente Compagnia di Portici hanno rinvenuto, allinterno di unabitazione privata nel centro di Portici, 23 reperti archeologici in ceramica italiota, ceramica ad impasto buccheroide e vetro soffiato, risalenti rispettivamente al IV, VI e -VII secolo A.C. e al periodo medioevale.
I reperti, tutti di pregevole fattura, sono costituiti da ampolle, brocche, piatti ed anfore raffiguranti tipiche scene di vita quotidiana dellItalia meridionale.
Si stima che il valore di ogni singolo reperto si aggiri intorno ai 5000 euro.
Di questi pregiati reperti, il proprietario dellappartamento, denunciato alla competente Autorità Giudiziaria, non è stato in grado di giustificare il possesso.
Attualmente, le indagini, condotte con lintervento di personale della Soprintendenza archeologica di Napoli-Pompei, mirano a stabilire se si tratti di oggetti trafugati da musei, scavi archeologici o comunque provenienti dal mercato nero delle opere darte.