“Efficienza ma soprattutto entusiasmo” ha chiesto Nando Uliano ai suoi nuovi assessori nel giorno in cui hanno firmato le deleghe, aggiungendo che ha “cercato di ricoprire i vari settori con esperti”.
Parte l’esperienza del governo tecnico della città di Pompei che vanta due nomi molto noti: il primo è Diego Marmo, ex presidente del tribunale di Torre Annunziata, che ha ricevuto le deleghe alla “legalità e sicurezza e la difesa del patrimonio archeologico ed ambientale”. Il secondo è Enzo Sica, attuale consigliere del Partito Democratico a Torre Annunziata, già candidato a sindaco alle ultime comunali e prima ancora ex city manager del comune oplontino. Ha ricevuto le deleghe alla “struttura organizzativa dell’ente, attività produttive, lavori pubblici e urbanistica”.

Consigliere, come mai questo incarico?

“Il sindaco Uliano mi ha riferito, nella giornata di lunedì quando ci siamo conosciuti, che aveva intenzione di formare una giunta tecnica e mi ha chiesto la disponibilità, conscio della mia esperienza nell’ambito dell’amministrazione. Ricercava una figura che potesse avere avuto esperienza diretta nella pubblica amministrazione, per governare un processo di riorganizzazione dell’ente”.

Qual è stata la reazione dei consiglieri?

“Mi ha fatto molto piacere che, prima di presentarci alla città, ci ha fatto incontrare con i 10 consiglieri che confermavano in pieno la sua scelta e si congratulavano per le scelte effettuate”.

Si potrebbe continuare allo stesso modo, con una giunta tecnica, anche a Torre?

“L’amministrazione oplontina esprime già una giunta tecnica che è il risultato di una scelta esclusiva del sindaco. Occorre individuare un percorso che porti il sindaco ad essere affiancato da una giunta particolarmente competente, che gioverebbe all’amministrazione. Poi c’è l’istituto della delega al consigliere che lo stesso Starita ha più volte sperimentato. Fare oggi la corsa ad occupare gli spazi delle giunte solo perché bisogna occuparli non va bene. Oggi ci vuole la competenza. Il comune è diventato una grande azienda e questo lo dico da quando iniziai come direttore generale”.

La sua nomina ad assessore di Pompei avviene poco dopo il passaggio al PD, lo stesso partito che ha sostenuto la candidatura di Uliano. È una strana coincidenza.

“Confesso che non avevo assolutamente conoscenza di equilibri politici. Sapevo che il PD non aveva concesso il simbolo alle ultime comunali a Pompei e fino a domenica sera Uliano lo conoscevo via Facebook. Addirittura lo stesso sindaco non sapeva che ero consigliere comunale a Torre, ma mi ha cercato solo come professionista dato l’esperienza che ho nell’ambito della pubblica amministrazione”.

Per l’impegno di Pompei si dimetterà come consigliere a Torre?

“Perché dovrei lasciare? C’è qualche incompatibilità? Se lo lascerò, sarà per altri motivi ma non perché sono assessore di Pompei. Quando e se il partito mi chiederà di andare via con una motivazione politica, sarò pronto a farlo. Non capisco perché una vicenda meramente tecnica di Pompei debba incidere su Torre Annunziata”.

Però c’è la possibilità che lei sia chiamato come assessore a Torre.

“Bisogna confrontarsi con gli altri, non posso fare tutto io. Abbiamo proposto una giunta di alto profilo e vorrei che si seguisse su tale indicazione”.


Raffaele Perrotta