A Torre Annunziata è ormai guerra di manifesti. Il bersaglio è sempre lo stesso: Giosuè Starita. Il sindaco oplontino, dopo l´ultimo affondo targato "Orgoglio e Dignità" (che tappezzò le strade cittadine, lo scorso 26 settembre, accusando Starita di ´tradimento politico´), è di nuovo attaccato pubblicamente dai suoi avversari. Altro giro, altra corsa, ed ecco spuntare un diverso manifesto anti-sindaco. Stavolta, però, a firma congiunta. L´arringa ricalca, puntuale, il medesimo ´leit-motiv´: gli ex ´compagni´ che evidenziano l´ultimo ribaltone in Consiglio. I toni, se possibile, sono ancora più accesi: "L´uomo più misero - tuonano insieme Orgoglio e Dignità, UdC e Centro Democratico - è quello che pur di non abbandonare il potere accetta di tutto, anche a costo della propria dignità". Primo cittadino etichettato, da chi solo ieri gli sedeva accanto, come il "Podestà", autore della "pagina più brutta della politica torrese". Addirittura "misero" per aver vanificato "programmi di lavoro pluriennali, espressi da forze politiche moderate". Il durissimo affondo prosegue, trasformandosi nella pubblica denuncia di un lungo elenco di insuccessi: si parte dal mancato completamento della bretella porto, fino ad arrivare al fallimento del Contratto di Quartiere, passando per le mancate politiche di welfare e la razionalizzazione della spesa pubblica. "Confermiamo il nostro più duro dissenso nei confronti di Starita - concludono i partiti firmatari - che ha favorito tale situazione anomala solo per interessi personali. Saremo vigili su tutti gli atti dell´Amministrazione, nell´esclusivo interesse della città". La battaglia, dunque, si sposta in Consiglio. In attesa del prossimo week-end. In attesa del prossimo manifesto.

Salvatore Piro