L´uso del porto di Torre per l´imbarco verso l´estero delle ecoballe è una sciagura, da scongiurare in tutti i modi? Certo, brucia ancora quanto avvenuto a Terzigno dove un comune troppo accondiscendente non ha impedito uno scempio ambientale senza precedenti e che per molti anni ancora produrrà effetti sulla salute degli uomini e sulla natura. E´ questo uno dei motivi per cui è subito montata la protesta sui social network e sui giornali. Torre come Terzigno? Il porto che ha esportato milioni di tonnellate di pasta ridotto ad uno scalo-immondezzaio? Quali rischi per la salute? Quale possibilità di avere quello sviluppo turistico che tutti sogniamo per Torre Annunziata?
Eppure, nonostante queste sacrosante considerazioni c´è anche chi guarda
a questa prospettiva come un´opportunità di lavoro e di ritorno economico per il territorio.
La scelta , che è calata dall´alto, potrebbe essere un´opportunità per Torre Annunziata, fermo restando le garanzie di carattere ambientale e sanitarie? Occorrerà fare una valutazione sull´impatto economico in termini di nuova occupazione e indotto? E se fosse questa l´opportunità per nuovi investimenti per lo scalo portuale da mettere sul piatto della bilancia che comprendono: lavori per la passeggiata a mare del molo di ponente, per l´escavo del porto e per l´eliminazione dell´insabbiamento, per la costruzione della bretella e per un nuovo molo alla Salera? Domande alle quali oggi nessuno è in grado di dare risposte, primo perché si è condizionati dall´emotività e secondo perché mancano parametri oggettivi di valutazione sulle condizioni in cui versano le ecoballe e la loro pericolosità,
il dibattito sull´argomento sarà ancora lungo e nel mentre ci si divide tra chi si prepara alle barricate e tra chi riflette si potrà anche trovare il tempo di rispondere al nostro sondaggio.

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