La Fenice Vulcanica decide di non sporgere denuncia per i cumuli di rifiuti rinvenuti lo scorso sabato nell’isola ecologica di Boscotrecase. Dopo la protesta scoppiata al mercato settimanale infatti, l’area è stata ripulita. “Ma che fine hanno fatto tutti quei rifiuti?”, si chiedono le attiviste de La Fenice, che per caso, quella mattina hanno scoperto l’ennesimo scempio ambientale. Avrebbe dovuto essere una mattina come le altre per Ciro Langella, un commerciante e attivista del Movimento 5 Stelle di Scafati, e per Angela Losciale de La Fenice Vulcanica. Ognuno conduceva tranquillamente la propria giornata, quando improvvisamente si sono accorti degli odori fetidi che emanava l’isola ecologica. Angela ha deciso di andare a verificare con i propri occhi e si è accorta che due container erano colmi di rifiuti, uno dei quali pieno di spazzatura indifferenziata. Nel frattempo stava arrivando un altro autocompattatore a conferire i rifiuti appena raccolti per le strade del paese. I due hanno deciso di rivolgersi al Comando dei Vigili Urbani di Boscotrecase, che dopo essere arrivati sul posto, hanno annunciato che entro le 12 l’area sarebbe stata ripulita. Sabato mattina Ciro e Angela non avrebbero potuto trovarsi in un luogo migliore per denunciare l’ennesimo degrado in cui versa il territorio vesuviano. Stamattina le attiviste de "La Fenice Vulcanica" erano pronte a sporgere denuncia ai carabinieri della stazione locale, ma siccome i rifiuti sono stati rimossi, hanno deciso di non notificare ancora l’accaduto. Resta però un punto interrogativo per le donne ambientaliste, a cui nemmeno i Vigili Urbani hanno saputo rispondere. "Abbiamo chiesto dove fossero stati trasportati i rifuti - afferma Angela de la Fenice - “e nessuno ci ha saputo rispondere. Prima ci hanno detto Cava Sara, poi Chiaiano. La verità è che entrambe le discariche sono già chiuse da un pezzo".

(foto archivio)
Giovanna Sorrentino