Mercoledì 1 Dicembre 2010 presso il Centro Culturale Comunale alle ore 10.30, con replica alle ore 19.00, si terrà la presentazione del libro dello storico e giornalista de “Il Mattino” Gigi Di Fiore, “Gli ultimi giorni di Gaeta. L’assedio che condannò l’Italia all’Unità”,. Seguirà la proiezione dei film di Magni e Squitieri e la cena d’autore di Nello Russo al “Marianiello”

Programma
Mercoledì
1°Dicembre2010
CENTRO CULTURALE COMUNALE
Ingresso libero
Ore 10.30
Replica
Ore 19.00
150 anni dall’Unità d’Italia
Storia & Controstoria del Risorgimento

Incontro con
Gigi Di Fiore
“Gli ultimi giorni di Gaeta. L’assedio che condannò l’Italia all’Unità”


FU lo scontro finale tra due eserciti italiani: quello piemontese del nord e quello delle Due Sicilie nel sud;

La caduta di Gaeta, nel febbraio del 1861, è uno dei simboli dell´unità d´Italia.

Di Fiore racconta - senza fare sconti - l´assedio brutale che fu l´ultima battaglia di due eserciti italiani in guerra tra loro. FU il micidiale banco di prova dei potenti cannoni Cavalli a lunga gittata sperimentati dei piemontesi anche su una popolazione civile inerme;

FU l´atto finale, quasi del tutto ignorato dai libri di testo scolastici, dell´annessione del sud Italia al resto della penisola;

FU l´epilogo della dinastia Borbone in Italia dopo 134 anni di regno;

FU l´inizio dei problemi di un´unificazione che, da quel febbraio, sarà macchiata da una rivolta nel sud repressa con cannoni e fucili;

FU la fine delle difficoltà diplomatiche del governo piemontese che, dopo la formale resa del re Borbone, fu finalmente in condizione di convocare il Parlamento per la dichiarazione dell´unità d´Italia;

FU una pagina oscura di cinismo militare con bombardamenti anche su obiettivi civili, prolungati anche a tre ore dalla firma della capitolazione, che costarono centinaia di morti e danni enormi alla città di Gaeta;

FU l´emblema del meglio e del peggio degli italiani: 100 giorni che restano il vero simbolo del processo risorgimentale, forse più illuminante, perchè meno noto, dell´ultra-celebreta epopea garibaldina;

FU infine una pagina di storia che, nei libri di testo scolastici, viene sintetizzata in poche righe, nonostante sia durata tre mesi e sia costata, soprattutto tra i soldati meridionali, oltre mille morti e non meno di 300 vittime tra i civili.
A seguire proiezione film…
”’O re”
di Luigi Magni

La serata di mercoledì si chiude con la
Cena d’autore al Gran Caffè Marianiello

Menu
Tempura di pescato e verdure
Orecchiette calabre con salsiccia e broccoli
Zuppa inglese
Scheda film in programmazione mercoledì
“ ‘O re”
(Ita,1988)
di Luigi Magni
con
Giancarlo Giannini
Ornella Muti
Durata:95’
La trama:
l Re Francesco II di Borbone, soprannominato Franceschiello per la sua inettitudine, e la sua bella moglie Maria Sofia, insieme al fedele servitore Rafele, si trovano in esilio a Roma. Qui la ex regina cerca di organizzare un esercito, con a capo il Generale Coviello, per riconquistare il trono. L´ex Re è sfiduciato e in preda a mania religiosa, mentre Maria Sofia è ossessionata dal desiderio di avere un erede, che garantisca la successione; ma il matrimonio fra lei e lo sposo non è ancora stato consumato, perchè Francesco, che non ha mai desiderato regnare, non vuole ora mettere al mondo un altro spostato. Questo argomento è causa di continui e aspri contrasti fra i coniugi. I sovrani esiliati sono protetti dal commissario Macchi, che però sembra al re uno jettatore. Intanto giunge dal Sud un affascinante avventuriero spagnolo, Don Josè, che si innamora della regina e si offre di comandare un esercito per riconquistarle il trono. Coviello, nel frattempo, è passato all´esercito italiano. Durante una festa, Franceschiello viene leggermente ferito da una pugnalata di Lucina, una ragazza che vuole vendicare il padre, e, mentre egli si trova a letto e delira, la moglie riesce a fargli consumare finalmente il matrimonio. Don Josè viene fatto fucilare da Coviello, e intanto Franceschiello, saputo che Maria Sofia è incinta, crede che il figlio sia dello spagnolo, ma una lettera di addio di quest´ultimo alla sovrana gli prova che il sospetto è ingiusto, ed egli si convince d´essere il padre del nascituro. Coviello chiede poi un colloquio alla regina, con lo scopo di farla prigioniera, ma, quando durante l´incontro le spara, il commissario Macchi muore facendole scudo col suo corpo, e la salva. Coviello viene impiccato. Invece del sospirato erede, Maria Sofia dà alla luce una bambina, che muore dopo tre mesi.

Giovedì

2 Dicembre 2010

CENTRO CULTURALE COMUNALE

Ingresso libero

Ore 10.30

Replica

Ore 19.00

Proiezione film
“Li chiamarono… briganti!”

(Ita,1999)


di Pasquale Squitieri

con

Claudia Cardinale

Enrico Lo Verso

Durata:129’

La trama:

Il film, incentrato sulle vicende del brigante lucano Carmine Crocco e della sua banda, parla della resistenza degli uomini e delle donne del sud Italia contro i Savoia, alcune scene sono molto forti: carabinieri che stuprano, accordi non rispettati, e sono tutte cose documentate presso l’Archivio di Stato, nel film ci sono tutte le premesse della situazione italiana odierna. Siamo nell´Italia del 1861. Gli schieramenti politici e militari, disgregato il Regno delle Due Sicilie, si contendono il Mezzogiorno: terra di "cafoni", abitata da un popolo "barbaro e violento".Una terra da invadere e colonizzare, una terra dove dominano i briganti, Fra´ Diavolo, Crocco e tanti altri. Una terra spartita tra più di ottanta bande composte da 7000 uomini. Squitieri rilegge, con la sua consueta grinta, la nascita convulsa di una nazione, schierandosi dalla parte della cultura contadina e di quegli eroi mancati che si chiamano briganti. Idealismo, utopie, ribellismo, delinquenza ed eversione rivoluzionaria coesistono e si confondono nell´avventura di queste pedine di un gioco più grande di loro.
Giovedì non è prevista la cena