Oggi pomeriggio le dimissioni di quattro assessori della giunta Starita. Dopo mesi di lotte intestine e di tira e molla tra le due fazioni in campo l’amministrazione Starita vive la sua prima crisi politica da quando, nella primavera del 2007, è stata eletta. Ieri si è registrata l´autosospesione di 5 consiglieri del PD che non si rivedono nelle posizioni della dirigenza locale del partito (Francesco Donadio, Antonio Russo Guarro, Domenico Solimeno, Gaetano Veltro e Carmine Fabbrocini) e oggi si sono dimessi i 4 assessori che fanno riferimento al raggruppamento che spinge per un allargamento ai moderati della coalizione di centrosinistra. Hanno rimesso il mandato nelle mani del sindaco Salvatore Colletto e Michele Cuomo (PD), Ciro Alfieri (API), Francesco Cacace (Noi Sud). La battaglia politica che sta conducendo la maggioranza del Partito Democratico torrese per l’esclusione dalla giunta (battaglia supportata dalla dirigenza napoletana) però si scontra con il caso “San Giorgio a Cremano”. In queste ore infatti il sindaco Giorgiano ha ufficializzato la nuova giunta di cui fa parte anche il Movimento per le Autonomie, partito che a livello nazionale e regionale è alleato con il PDL. “A causa di un capriccio di qualcuno che si crede padrone del partito – afferma l’ex capogruppo del PD Francesco Donadio – si rischia di far saltare l’amministrazione Starita. A San Giorgio a Cremano c’è l’MpA in giunta, a Santa Maria la Carità il Partito Democratico sostiene il sindaco PDL Cascone, e a Torre? Ci si scandalizza della presenza in giunta di un rappresentante di Noi Sud e poi si resta in silenzio sul fatto che qualche consigliere del PD alle ultime elezioni regionali anziché sostenere il proprio partito abbia votato e fatto votare il candidato Roberto Conte condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Ho l’impressione – continua Donadio – che a Torre si stia cercando di instaurare una cupola pericolosa".
“Le dimissioni dei quattro assessori sono una improvvisa accelerazione del percorso politico che bisognerebbe seguire – afferma Lello Ricciardi del PD –Prima andrebbe definita una maggioranza, poi un programma di governo e infine va azzerata la giunta. Il caso San Giorgio a Cremano, invece, ha una sua particolarità perché lì il centrosinistra non aveva una maggioranza sufficiente per poter proseguire un percorso amministrativo e l’apertura all’MpA è stata resa necessaria dalla mancanza dei numeri in consiglio comunale. A Torre, invece, il centrosinistra puro conterebbe 21 consiglieri su 30, maggioranza più che sufficiente per governare la città fino al 2012”.
Intanto resta il fatto che alcuni dirigenti napoletani del Partito Democratico spendono pagine intere di dichiarazioni e interviste alla stampa per osteggiare la presenza in giunta a Torre Annnuziata di Noi Sud, (una presenza che potrebbe essere utile alla città visto che il leader cittadino Raffaele Sentiero è stato eletto consigliere regionale), mentre sulla presenza in giunta a San Giorgio a Cremano dell´MpA nessuno ha dichiarato nulla.
CATELLO GERMANO