Terminato il primo cantiere del Grande Progetto Pompei
26-02-2014 - Archivio Storico de Lo Strillone
Terminato il primo dei cinque cantieri del Grande Progetto Pompei, la Domus del Criptoportico i cui lavori erano partiti il 6 febbraio 2013.
Nei tempi stabiliti, 370 giorni di lavoro, si è concluso lintervento di consolidamento e restauro strutturale della casa. Questa prima fase di lavoro è stata assolutamente fondamentale in quanto propedeutica alla seconda tranche di interventi che riguarderà il restauro degli apparati decorativi (stucchi, pitture parietali e pavimenti a mosaico), di cui a breve partirà il bando di gara.
Lintervento appena conclusosi, sotto la direzione dei lavori dellarch. Maria Previti, per un costo complessivo di 304mila euro si è sviluppato in 3 fasi fondamentali che hanno riguardato: il consolidamento e restauro delle strutture antiche, con integrazione dei precedenti restauri; la restituzione della volumetria originaria attraverso la ricostruzione spaziale con strutture in legno di ciò che era andato perduto anche a seguito del bombardamento alleato che colpì Pompei nel 1943 soprattutto lungo via dellabbondanza. In particolare si è proceduto alla riconfigurazione spaziale con centine (strutture in legno) sia della volta a botte del forno (praefurnium) sia dellunica volta a crociera documentata nellantica città di Pompei, presente nellambiente caldo delle terme (calidarium). E infine la realizzazione di una passerella in legno che consentirà la visione dallalto degli ambienti termali ipogei e delle rispettive superfici decorate. Un importante intervento a salvaguardia degli affreschi ha, inoltre, interessato il deflusso delle acque meteoriche attraverso opere di drenaggio nellarea del giardino.
Il cantiere di restauro ha inoltre offerto lopportunità di aggiungere nuove e significative informazioni sulle fasi edilizie del complesso, documentate attraverso mirate indagini di scavo, che hanno interessato lambiente del tepidarium e uno degli ambienti periferici meridionali. Il tepidarium è stato liberato dei detriti che vi erano stati accumulati dallultimo abitante pompeiano della domus, portando così in luce numerosi e interessanti frammenti di intonaci dipinti e di stucchi a rilievo, che in gran parte decoravano le pareti dello stesso ambiente. Laltra indagine archeologica è stata condotta nellambiente periferico subito allesterno delloecus, rivelando lesistenza di più livelli pavimentali sovrapposti, sia in mosaico che in cocciopesto, e le diverse destinazioni duso dellambiente negli ultimi decenni di vita di Pompei.
I lavori conclusisi nei tempi previsti, nonostante il ribasso del prezzo su base dasta, sono stati realizzati nel pieno rispetto degli standard di qualità dichiara il Soprintendente di Pompei, Luigi Malnati - come accertato nelle verifiche del direttore dei lavori, utilizzando i materiali progettuali previsti dalla gara e consentendo così un notevole risparmio di denaro per lamministrazione.Intanto, proseguono con regolarità anche i lavori presso gli altri cantieri del Grande Progetto Pompei; di prossima chiusura i lavori di restauro alla Casa delle Pareti rosse.
La Domus (Reg. I, Ins 6, 2) con ingresso da Via dellAbbondanza prende nome dalla presenza lungo tre lati del giardino quadrangolare di un portico sotterraneo fenestrato (criptoportico) sul quale si aprivano una stanza di soggiorno (oecus) e ambienti termali. Il criptoportico e loecus presentavano lungo le pareti un ciclo pittorico ispirato agli episodi dellIliade, uno dei più pregevoli esempi di II stile finale. Raffinate e scenografiche pitture ornano anche i quattro ambienti termali. Ledificio risalente al III sec. a. C. e successivamente ampliato e modificato, fu portato alla luce agli inizi del Novecento.
Nei tempi stabiliti, 370 giorni di lavoro, si è concluso lintervento di consolidamento e restauro strutturale della casa. Questa prima fase di lavoro è stata assolutamente fondamentale in quanto propedeutica alla seconda tranche di interventi che riguarderà il restauro degli apparati decorativi (stucchi, pitture parietali e pavimenti a mosaico), di cui a breve partirà il bando di gara.
Lintervento appena conclusosi, sotto la direzione dei lavori dellarch. Maria Previti, per un costo complessivo di 304mila euro si è sviluppato in 3 fasi fondamentali che hanno riguardato: il consolidamento e restauro delle strutture antiche, con integrazione dei precedenti restauri; la restituzione della volumetria originaria attraverso la ricostruzione spaziale con strutture in legno di ciò che era andato perduto anche a seguito del bombardamento alleato che colpì Pompei nel 1943 soprattutto lungo via dellabbondanza. In particolare si è proceduto alla riconfigurazione spaziale con centine (strutture in legno) sia della volta a botte del forno (praefurnium) sia dellunica volta a crociera documentata nellantica città di Pompei, presente nellambiente caldo delle terme (calidarium). E infine la realizzazione di una passerella in legno che consentirà la visione dallalto degli ambienti termali ipogei e delle rispettive superfici decorate. Un importante intervento a salvaguardia degli affreschi ha, inoltre, interessato il deflusso delle acque meteoriche attraverso opere di drenaggio nellarea del giardino.
Il cantiere di restauro ha inoltre offerto lopportunità di aggiungere nuove e significative informazioni sulle fasi edilizie del complesso, documentate attraverso mirate indagini di scavo, che hanno interessato lambiente del tepidarium e uno degli ambienti periferici meridionali. Il tepidarium è stato liberato dei detriti che vi erano stati accumulati dallultimo abitante pompeiano della domus, portando così in luce numerosi e interessanti frammenti di intonaci dipinti e di stucchi a rilievo, che in gran parte decoravano le pareti dello stesso ambiente. Laltra indagine archeologica è stata condotta nellambiente periferico subito allesterno delloecus, rivelando lesistenza di più livelli pavimentali sovrapposti, sia in mosaico che in cocciopesto, e le diverse destinazioni duso dellambiente negli ultimi decenni di vita di Pompei.
I lavori conclusisi nei tempi previsti, nonostante il ribasso del prezzo su base dasta, sono stati realizzati nel pieno rispetto degli standard di qualità dichiara il Soprintendente di Pompei, Luigi Malnati - come accertato nelle verifiche del direttore dei lavori, utilizzando i materiali progettuali previsti dalla gara e consentendo così un notevole risparmio di denaro per lamministrazione.Intanto, proseguono con regolarità anche i lavori presso gli altri cantieri del Grande Progetto Pompei; di prossima chiusura i lavori di restauro alla Casa delle Pareti rosse.
La Domus (Reg. I, Ins 6, 2) con ingresso da Via dellAbbondanza prende nome dalla presenza lungo tre lati del giardino quadrangolare di un portico sotterraneo fenestrato (criptoportico) sul quale si aprivano una stanza di soggiorno (oecus) e ambienti termali. Il criptoportico e loecus presentavano lungo le pareti un ciclo pittorico ispirato agli episodi dellIliade, uno dei più pregevoli esempi di II stile finale. Raffinate e scenografiche pitture ornano anche i quattro ambienti termali. Ledificio risalente al III sec. a. C. e successivamente ampliato e modificato, fu portato alla luce agli inizi del Novecento.