Dipende ´´dai sopralluoghi e dalle scosse sismiche´´ la durata della seconda fase dell´emergenza terremoto in Abruzzo. E´ l´opinione del coordinatore degli aiuti delle Regioni Roberto Oreficini, responsabile della protezione civile regionale delle Marche. Dopo avere accolto la popolazione nelle tendopoli e avere salvato tutti coloro che potevano essere salvati, si pone ora il problema dei tempi necessari per trasferire le persone dalle tende ad alloggi provvisori. Tempi che per Oreficini sono legati all´esito dei sopralluoghi, cioe´ capire quante sono le case effettivamente inagibili, e dalle scosse - avvertite anche la scorsa notte -, che possono provocare nuovi danni. ´´Oggi - osserva - molte persone sono ricoverate nelle tendopoli perche´ non hanno piu´ casa, altre perche´ hanno paura di tornare nelle loro abitazioni anche se sono agibili´´. Quanto alle soluzioni possibili per gli alloggi, non e´ stato ancora decisa quella da adottare per l´Abruzzo. Oreficini ricorda l´esperienza vissuta dalle Marche e dall´Umbria nel 1997, con ´´la ricostruzione divisa in due grandi segmenti: leggera per interventi che potevano essere completati in pochi mesi e pesante per interventi piu´ lunghi´´. In una prima fase i terremotati furono ospitati nei Mam (Moduli abiativi Mobili), in pratica dei container attrezzati come alloggi in aree appositamente attrezzate, successivamente furono installate casette di legno vicino ai centri abitati.