L’assessore all´Immagine del comune di Torre Annunziata, Aldo Tolino, attraverso una nota stampa, risponde a Gian Antonio Stella sull’articolo del Corriere della Sera su Oplonti di giovedì 19 aprile.
"L’articolo apparso sul Corriere della Sera - scrive Tolino - descrive in modo preciso e circostanziato la grave situazione locale, che non soffoca solamente la Villa di Poppea, ma l’intera città.
Tutto ciò che è riportato è il collage dell’amara fotografia di almeno cinquanta anni di storia nella quale si sono sommati errori politici nazionali, miopia politica locale e totale assenza di programmazione economica, che ha generato un fertile “humus” sul quale hanno prosperato tante attività illecite.
Purtroppo è vero che l’idea di un rilancio turistico della nostra città è stato spesso utilizzato come “specchietto delle allodole” da tanti politici locali che a parole hanno elogiata la possibilità per Torre di vivere di turismo, ma che nei fatti hanno costantemente indirizzato l’azione politica in senso opposto, anzi contrastato quei pochi che avevano le idee chiare in proposito.
Condivido pienamente il passo dell’articolo in cui viene riportato che “se c’è un luogo simbolo in cui lo Stato dovrebbe affermare la sua sovranità questo è Torre Annunziata, anche per proteggere quegli abitanti presi in ostaggio che cercano di ribellarsi alla paura, ribadendo il concetto che un paese serio si precipiterebbe a mettere in salvo un patrimonio così importante”, purtroppo quì lo Stato è assente ed inadempiente ( vedi fallimento della zona franca urbana che ci aveva fatto illudere in una ripresa economica). Per questi motivi ho scritto direttamente al Ministro dei Beni culturali, all’indomani di altri ulteriori tagli di fondi destinati alla la nostra archeologia , significandogli, in un disperato appello, che la valorizzazione e la difesa del nostro patrimonio, per noi rappresenterebbe anche l’unica strada per uscire dal grave degrado economico, sociale e morale che da circa trenta anni attanaglia e soffoca la nostra Comunità.
Questo Sindaco e l’ultima Amministrazione hanno fatto tanto in tema di ripristino della legalità e vivibilità del territorio, ma senza una particolare attenzione ed aiuto concreto dello Stato, verso la nostra Città, nessuna ripresa è possibile, adesso occorre il Lavoro.. Inoltre bisogna vincere la diffidenza e la mancanza di fiducia e l’indifferenza della maggior parte dei cittadini, la rassegnazione a tirare a campare, a non vedere oltre la punta del naso, e come giustamente riporta l’articolo, ad ostinarsi testardamente a portare avanti un programma industriale siderurgico o quello di una officina meccanica di demolizione, impensabile, improponibile fuori da ogni logica economica ed industriale, destinato solo ad assistere l’indegna agonia degli ultimi dipendenti di quello che era tra i primi opifici di Europa e che attraverso una valorizzazione storica culturale ed archeologica potrebbe dare lavoro dignitoso e duraturo ad oltre mille persone.. Ecco perché ho sempre pensato che il nostro futuro è scritto nel nostro passato e proprio su questo si deve creare una coscienza civica, che spazzi via la precarietà e scriva un progetto serio e fattibile per la nostra città.
A tal proposito devo far notare che tante e tante ancora sono le persone per bene che vivono su questo sfortunato suolo e tante e tante le associazioni culturali che vi operano e che purtroppo non vengono aiutate per niente dalle istituzioni.
La nostra vocazione naturale è il turismo, il nostro mare, la nostra gloriosa storica, il nostro patrimonio archeologico.
Come amministratore, la mia esperienza ,è stata molto limitata in termini temporali ed in termini di disponibilità economiche per poter agire (PEG = 0 euro) , ma quel piccolo granello di iniziative che sono riuscito, con l’aiuto di sponsor e cittadini, a realizzare intorno all’idea che l’unica nostra speranza per un riscatto socio economico, passi esclusivamente attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale, rappresenta la battaglia da me intrapresa insieme al mio gruppo da circa dieci anni e che intendo portare avanti nel futuro.
L’attuale amministrazione ed il Sindaco - conclude Tolino - nonostante i tanti complessi e cronici problemi, è sensibile più che mai a questa spinosa problematica, ma senza un aiuto concreto dello Stato nessuna rinascita è possibile. Che si investi meno in Bingo, Sale gioco, Punti scommesse, che stanno impoverendo l’intera nazione e si pensi di più alla valorizzazione del nostro patrimonio unica e sola speranza per creare lavoro dignitoso e ricchezza materiale e culturale.
Aldo Tolino