Una presentazione questa volta, che ha voluto introdurre l’ospite attraverso la proiezione del cortometraggio “Articolo 25, la fabbrica” , prodotto dalla “Liberi editore”, fondata dallo stesso Savonardo sei anni fa.
Il corto vuole essere una riflessione sul mondo di oggi e sulla possibilità di un mondo nel quale tutti i bambini siano uguali. Infatti proprio i bambini sono i protagonisti del corto. In uno scenario molto semplice tutto bianco, di un bianco asettico, un gruppo di bambini vestiti di bianco e numerati attendono di venire al mondo. In questo limbo uno di loro si chiede fino a che punto gli convenga venire al mondo. Questo piccolo tesserino compie delle riflessioni di grande complessità, è incerto, è impaurito. Il mondo di oggi non lo convince. Alla fine il bambino decide di buttarsi e come gli altri di venire al mondo.
Fin dal cortometraggio il pubblico viene introdotto nelle riflessioni dell’autore, Mario Savoiardo, esperto in comunicazione che non può fare a meno di riflettere su diverse problematiche della vita. Si direbbe quasi un filosofo. Offre alla platea i suoi pensieri di carta, poesie che parlano di libertà, amore, silenzio , solitudine, gli invasori e tutti quegli elementi che fanno parte del mondo e che influenzano l’individuo.
Questo libro rispecchia il rapporto dell’individuo con la società.
Nel corso della serata sono state interpretate alcune poesie da Isa Rivè e Francesco Bove. Michele Del Gaudio ha fatto da presentatore della serata.
Troviamo nell’opera le riflessioni di un uomo sul mondo che lo circonda in rapporto alle sue sensazioni.
L’autore afferma di disegnare con le parole le immagini della sua mente e chiede al lettore di confrontarsi con il suo pensiero altrimenti leggere il libro sarebbe inutile e potrebbe anche essere stracciato.
Sara Formisano