La Vega Club si conferma un presidio di legalità nel cuore della movida porticese. Giovedì 4 luglio alle ore 18 appuntamento allo chalet dei cugini Rossi, proprietari di "Ciro a Mare", il ristorante del porto del Granatello incendiato dalla camorra nel gennaio del 2009, per il "Cocktail della Legalità, sorseggi tra riflessioni, musica e parole". Un momento di confronto e dibattito durante il quale si discuterà liberamente di anticamorra e legalità: i presenti avranno la possibilità di esprimere le proprie opinioni e raccontare esperienze di vita vissuta attraverso i microfoni di Radio Siani, la web radio anticamorra di Ercolano che ha sede in uno stabile di corso Resina confiscata alla malavita locale, che per l´occasione allestirà una diretta radiofonica dallo chalet.

«Sarà come una chiacchierata tra amici davanti a un buon drink - dicono i cugini Rossi, promotori dell´iniziativa - un momento di confronto su temi delicati e sempre attuali di fronte ai quali nessuno di noi, cittadini e istituzioni, deve mai abbassare la guardia». E lo chalet La Vega si propone ormai come luogo privilegiato per favorire appuntamenti ed eventi di alto spessore culturale, a poche decine di metri dalle ceneri del vecchio ristorante ditrutto dalla camorra su cui campeggia ancora il lenzuolo bianco con la scritta "Chiuso per Camorra": «Questo chalet è stato pensato per offrire un posto alternativo in cui le persone e intere famiglie possono trascorrere qualche ora di relax in un ambiente sano e pulito», precisano i Rossi. E anche la collaborazione con Radio Siani, che grazie ai giovani volontari si batte da anni per promuovere percorsi di legalità, rappresenta la volontà di intessere rapporti con le realtà del territorio che sono diventate con il tmpo punti di riferimento nella lotta alla criminalità organizzata.

La prossima settimana la Vega Club ospiterà la presentazione del libro scritto dalla giornalista Giuliana Covella, "Fiore...come me", che racconta la storia di dieci donne barbaramente uccise dai loro uomini o vittime innocenti della criminalità organizzata. Tra di loro anche quella di Teresa Buonocore, la mamma coraggio di Portici, uccisa per aver denunciato gli strupratori di una delle sue figlie.

Gennaro Punzo