Da Giovedì 8 a Domenica 25 Marzo

(orario spettacoli: giovedì, venerdì e sabato ore 21.00, domenica 18.30)

al
TEATRO IL PRIMO
Via del Capricorno 4
Colli Aminei, Napoli




ROSARIO FERRO

e la Compagnia Bianca Sollazzo

in




“TRE PECORE VIZIOSE”

Da Le procés Veauradieux, di A. N. Hennequin e Delacour

Commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta



con

MELANIA ESPOSITO

CARMINE GAMBRADELLA

PINIO PINO

DIEGO SOMMARIPA

ANITA LAUDANDO

FRANCESCO LUONGO

GIANNI MARTINO

SIMONA BARATTOLO

FILIPPO ROSSI

NOEMI COPPOLA

ALESSANDRA BACCHILEGA

FRANCESCA STIZZO



Costumi ROSARIA RICCIO

Musiche MARCO MUSSOMELI

Scenografia FIRST SKENÈ



Regia ROSARIO FERRO

Assistente alla Regia ANITA LAUDANDO




Dopo il grande successo del primo weekend, continua la programmazione al Teatro Il Primo di “Tre pecore viziose” un grande classico del teatro riletto da Rosario Ferro, in scena con la Compagnia Bianca Sollazzo per assicurare grandi risate e tanto divertimento.



Se è vero che l’Unesco ha calcolato che la lingua napoletana potrebbe scomparire entro la fine del secolo, è vero che ci sono professionisti del teatro che lottano per preservare la tradizione proprio attraverso la preziosità di questo linguaggio. Così Rosario Ferro punta sui giovani talenti, portatori sani di freschezza e custodi gelosi del lessico che, interpreti e cantanti, divulgano nel mondo.

TRE PECORE VIZIOSE, fu una delle pochade francesi che Scarpetta adattò al teatro dialettale moderno, ed è reinterpretata da Rosario Ferro e il suo rinnovato cast attraverso un taglio registico attento al passaggio sottile da modernità a contemporaneità. -Sarebbe anacronistico usare il testo troppo letteralmente, ma è pur vero che l’attore non può recitare con il dialetto che usa tutti i giorni, la musicalità della lingua napoletana va gestita, e giovani attori devono imparare ad usarne le potenzialità.- Le tre pecore viziose sono Fortunato, Camillo e Felice: tutti e tre sposati, se la spassano con delle giovanissime donne, alle quali lasciano credere di essere scapoli… Insomma la storia più vecchia del mondo, scritta da Scarpetta agli inizi del ’900. Farà ancora ridere?