Un breve ma intenso colloquio lontano da telecamere ed occhi indiscreti. Agropoli-Savoia è appena terminata. Vincenzo Feola, allenatore dei bianchi, prima di concedersi ai taccuini dei cronisti, arresta il passo. Il tecnico sommese si defila lateralmente, salutando in maniera calorosa l´ex capitano del Savoia, Antonio Guarro, oggi avversario sul terreno di gioco. Prima una calorosa stretta di mano tra i due. Poi i complimenti reciproci, sinceri, profondi; come si addice ad uomini leali, di sport, che dopo un´estate di polemiche (relative al frettoloso quanto inatteso addio di "Nino" alla amata maglia bianco scudata), decidono di stemperare definitivamente i toni, concedendosi una chiacchierata chiarificatrice a quattrocchi. Cinque minuti di dialogo. Non di più. Il commiato finale, con annesse energiche pacche sulle spalle, lascia intendere che il capitolo è chiuso così come l´estenuante "chiacchiericcio" estivo, finalmente gettato alle spalle. Proviamo a carpire, dalla diretta voce dei protagonisti, cosa si siano detti in dettaglio. Nulla, però, trapela. Feola commenta laconico: "Volevo parlargli, avendo avuto poche opportunità per confrontarmi direttamente con Nino. Oggi l´ho fatto. Mi sarebbe dispiaciuto non cogliere l´occasione".
Poi, il tecnico del Savoia si sofferma sulla grande prestazione offerta dai suoi ragazzi: "Siamo partiti molto bene" - continua - "riuscendo subito a mettere in pratica quanto studiato in settimana. Mi è piaciuto soprattutto lo spirito di squadra offerto dopo il pareggio subito da Vitale. Abbiamo avuto una grande reazione, dimostrando tutta la nostra forza". Per Feola, il successo del "Guariglia" vale doppio: "Sono punti pesanti perchè ottenuti contro una diretta avversaria per la corsa al primato. Reputo l´Agropoli una formazione di livello, composta anche da alcuni elementi che il Savoia ha cercato di acquistare nel corso del mercato". Campionato già chiuso alla quinta giornata? "Macchè" - ribatte schietto l´allenatore oplontino - . "Penso già al prossimo impegno contro la Cavese. Un´altra gara difficile dal sapore particolare". Come tutti i derby, del resto.

Salvatore Piro