Il consiglio comunale di stamattina ha approvato all´unanimità l´atto con cui il Comune provvede alle spese di accoglienza in strutture alberghiere (circa 4800 euro) per le 34 persone divise in 12 nuclei familiari che abitavano lo stabile di piazza Giovanni XXIII colpito dai danneggiamenti causati dal crollo di un edificio situato nelle vicinanze. L´approvazione del provvedimento dei servizi sociali guidati dall´assessore Ciro Alfieri è lo spunto per un dibattito lunghissimo sullo stato critico in cui versa gran parte dei fabbricati del centro storico, del rione Carceri, del Murattiano e del Carminiello. Un problema atavico, che molte delle amministrazioni passate non hanno saputo affrontare e che l´amministrazione attuale ha ereditato provando a tamponare l´emergenza disponendo alcuni abbattimenti e recintando alcune zone pericolose. Poco, troppo poco di fronte all´enormità del problema, che non colpisce solo la sicurezza degli abitanti, ma anche l´immagine di una grossa fetta della città.

E´ di stamattina la notizia della caduta di un pezzo di cornicione in corso Vittorio Emanuele III. Un blocco di cemento lungo circa due metri che per pura fortuna non ha causato ferimenti. E´ questa l´ultima di una interminabile serie di emergenze che, in particolare nella stagione invernale, con l´intensificarsi delle piogge, colpisce gli edifici seicenteschi, settecenteschi ed ottocenteschi della zona meridionale di Torre Annunziata.

Dai banchi dell´opposizione di Palazzo Criscuolo stamattina è arrivato l´ennesimo allarme: "La riqualificazione urbana del centro storico non si può più rinviare. C´è bisogno di interventi che non vadano solo a tamponare l´emergenza, ma che possano dare una soluzione duratura. L´unica strada da percorrere è quella del partnerariato pubblico-privato. Bisogna collegare la riqualificazione urbana al rilancio del porto ed alla riconversione commerciale e turistica del centro storico". Così Vincenzo Sica (Centro Comune) e Raffaele Ricciardi (Pd) accusano l´amministrazione comunale del sindaco Giosuè Starita di aver sprecato troppe occasioni per la riqualificazione urbana.

"Il piano di riqualificazione c´era, fu progettato alla fine degli anni ´90, ma c´erano diverse priorità e all´epoca si cercò di puntare sul lavoro - la replica di Vincenzo Ascione, consigliere dei Progressisti e Democratici, ex assessore ai Lavori pubblici -. Siamo riusciti a fare quello che si poteva fare. C´è anche una carenza legislativa che non consente di collaborare con i privati per le ristrutturazioni. E´ un problema che colpisce molti comuni. La Zona Franca Urbana potrebbe essere una soluzione".

Molte idee, tanto parlare, pochi fatti concreti. A Palazzo Criscuolo si discutono gli stessi problemi da circa 30 anni, ma le soluzioni sono lontane. Collegato al tema della riqualificazione urbana è anche quello della viabilità: oltre a via Sepolcri, dove finalmente la riapertura sembra davvero questione di settimane, c´è via Settetermini a presentare i soliti problemi di allagamento. Sull´argomento il consigliere Marcello Vitiello (Centro Comune), ha chiesto chiarimenti al governo cittadino tramite un´interpellanza di cui si discuterà tra 10 giorni.

Polemiche anche sulla raccolta differenziata. Il parlamento cittadino ha votato all´unanimità l´adesione al sistema rifiuti zero promosso dal professor Paul Connett, in visita a Torre Annunziata nei giorni scorsi. Le attuali percentuali della raccolta differenziata, secondo le fonti del Comune, si attestano intorno al 60 %, ma sullo sfondo resta il problema del sacchetto selvaggio, discariche abusive disseminate su tutto il territorio cittadino, fenomeno che l´Oplonti Multiservizi e la vigilanza ambientale non riescono a debellare nemmeno con l´ausilio della videosorveglianza.

Roberto Scognamiglio