Torre Annunziata. Traffico di droga, sequestrato l´impero di Scarpa
17-09-2013 - Archivio Storico de Lo Strillone
Il Gico di Napoli ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda nei confronti degli indagati nelloperazione Hamal. Unorganizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base operativa nellarea compresa tra Torre Annunziata e Boscoreale.
Si tratta di 12 immobili, 4 terreni, otto aziende nel settore degli autotrasporti, della ristorazione e della vendita di tabacchi, 100 conti correnti aperti in 45 banche, 30 vetture, 10 moto e unimbarcazione.
I sequestri sono scattati in molte regioni dItalia: a Napoli, Varese, Viterbo, Bologna, Roma, Cuneo, Cosenza, Potenza e Salerno.
Tra le imprese sequestrate figura una ditta di trasporti di Salerno, già utilizzata da||organizzazione per introdurre dalla Spagna in Italia ingenti quantitativi di cocaina.
Nella notte di Pasqua 2012 il Gico sequestrò 60 chili di cocaina purissima nascosta in vasetti di maionese trasportata in Italia a bordo di un autoarticolato intestato alla ditta di trasporti della provincia di Salerno oggi sottoposta a sequestro. Un carico da 6 milioni di euro.
«Le indagini hanno consentito di accertare lesistenza e lattuale operatività criminale di una ramificata struttura associativa finalizzata allimportazione dallestero in particolare dalla Spagna e dallOlanda di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, destinati ad alimentare il mercato della droga su tutto il territorio nazionale», scrive la procura.
ll principale indagato, Vincenzo Scarpa, alias o dottore, di Torre Annunziata, è stato tratto in arresto dal Gico di Napoli, dopo lunghi pedinamenti durante la sua permanenza in Italia, conclusasi allAeroporto di Roma-Fiumicino, dove, munito dì un documento di riconoscimento falso, era in partenza per Madrid, dove, secondo laccusa, dirigeva i traffici criminosi.
La pericolosità del sodalizio è resa evidente non solo dallentita della sostanza tupefacente caduta in sequestro (oltre 110 Kg in appena sei mesi di indagini), ma anche dalla capacita dellorganizzazìone di realizzare un vero e proprio sistema operativo su scala internazionale nel corso del quale venivano curati abilmente ogni dettaglio del trasporto internazionale delle sostanze stupefacenti, delloccultamento e dello stoccaggio della droga una volta introdotta in Italia e della sua successiva vendita e distribuzione alle organizzazioni acquirenti.
I| sodalizio si è mostrato capace di elaborare tecniche operative efficienti, spesso fantasiose, come ad esempio le autovetture a sistema, dotate di doppifondi azionabili tramite dispositivi elettronici, dove veniva occultata sia sostanza stupefacente che denaro contante. Lorganizzazione si è avvalsa anche di diversi sodali arruolati nella fila degli spalloni, incaricati di trasportare sulla propria persona o nel bagaglio a mano ingenti somme di denaro destinate ai fornitori delle sostanze stupefacenti.
Alle dipendenze di Scarpa le indagini hanno dimostrato |esistenza di una folta schiera di gregari, stipendiati e dotati di mezzi di trasporto da utilizzare per la gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Tra questi un ruolo di primaria importanza rivestono la moglie, Immacolata Milite - al momento irreperibile - nonché i nipoti, direttamente collegati con il clan Amato-Pagano.
Si tratta di 12 immobili, 4 terreni, otto aziende nel settore degli autotrasporti, della ristorazione e della vendita di tabacchi, 100 conti correnti aperti in 45 banche, 30 vetture, 10 moto e unimbarcazione.
I sequestri sono scattati in molte regioni dItalia: a Napoli, Varese, Viterbo, Bologna, Roma, Cuneo, Cosenza, Potenza e Salerno.
Tra le imprese sequestrate figura una ditta di trasporti di Salerno, già utilizzata da||organizzazione per introdurre dalla Spagna in Italia ingenti quantitativi di cocaina.
Nella notte di Pasqua 2012 il Gico sequestrò 60 chili di cocaina purissima nascosta in vasetti di maionese trasportata in Italia a bordo di un autoarticolato intestato alla ditta di trasporti della provincia di Salerno oggi sottoposta a sequestro. Un carico da 6 milioni di euro.
«Le indagini hanno consentito di accertare lesistenza e lattuale operatività criminale di una ramificata struttura associativa finalizzata allimportazione dallestero in particolare dalla Spagna e dallOlanda di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, destinati ad alimentare il mercato della droga su tutto il territorio nazionale», scrive la procura.
ll principale indagato, Vincenzo Scarpa, alias o dottore, di Torre Annunziata, è stato tratto in arresto dal Gico di Napoli, dopo lunghi pedinamenti durante la sua permanenza in Italia, conclusasi allAeroporto di Roma-Fiumicino, dove, munito dì un documento di riconoscimento falso, era in partenza per Madrid, dove, secondo laccusa, dirigeva i traffici criminosi.
La pericolosità del sodalizio è resa evidente non solo dallentita della sostanza tupefacente caduta in sequestro (oltre 110 Kg in appena sei mesi di indagini), ma anche dalla capacita dellorganizzazìone di realizzare un vero e proprio sistema operativo su scala internazionale nel corso del quale venivano curati abilmente ogni dettaglio del trasporto internazionale delle sostanze stupefacenti, delloccultamento e dello stoccaggio della droga una volta introdotta in Italia e della sua successiva vendita e distribuzione alle organizzazioni acquirenti.
I| sodalizio si è mostrato capace di elaborare tecniche operative efficienti, spesso fantasiose, come ad esempio le autovetture a sistema, dotate di doppifondi azionabili tramite dispositivi elettronici, dove veniva occultata sia sostanza stupefacente che denaro contante. Lorganizzazione si è avvalsa anche di diversi sodali arruolati nella fila degli spalloni, incaricati di trasportare sulla propria persona o nel bagaglio a mano ingenti somme di denaro destinate ai fornitori delle sostanze stupefacenti.
Alle dipendenze di Scarpa le indagini hanno dimostrato |esistenza di una folta schiera di gregari, stipendiati e dotati di mezzi di trasporto da utilizzare per la gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Tra questi un ruolo di primaria importanza rivestono la moglie, Immacolata Milite - al momento irreperibile - nonché i nipoti, direttamente collegati con il clan Amato-Pagano.