I dati presentati oggi da Golettaverde confermano allarme per il Golfo di Napoli che rischia di andare incontro a fenomeni seri di diminuzione delle capacita´autodepurative e di aumento di fattori di rischio legati alla presenza di scarichi industriali,agricoli e civici che incrementano fioriture di alghe tossiche e presenza di elementi pericolosi nelle acque e nei fondali.Giustamente Legambiente Campania ha posto l´accento sull´assenza di un piano integrato di gestione del ciclo delle acque e della depurazione da parte della Regione Campania e sulla prevalenza di interventi a pioggia.Al tempo stesso e´molto grave l´inerzia e l´ignavia del Comune di Napoli.I prelievi all´alveo Volla a San Giovanni e alla spiaggia della rotonda diaz segnalano che non si e´fatto nulla rispetto a problemi segnalati da oltre un anno:il ritardo nell´attivazione della centrale di sollevamento dell´alveo Volla pronta da 18,l´assenza di una politica seria di controllo degli. Scarichi abusivi nella rete di acque bianche del Comune di Napoli che determina questi fenomeni a via caracciolo,ma anche a Bagnoli come rilevato da Goletta verde nel 2012.
"Chiederemo insieme altre associazioni un incontro urgente all´Assessore all´ambiente del Comune di Napoli per sollecitare iniziative serie per combattere l´inquinamento del Golfo e un ruolo fattivo del Comune di Napoli-ha dichiarato Paolo Persico-della rete Faro del Sarno.Bisosogna andare oltre lo scaricabarile e l´inerzia.In qusti giorni di grande caldo e di crisi economica sono migliaia i cittadini che sfidano i rischi e affollano la spiaggia di San giovanni la rotonda diaz ,bagnoli,ercolano,Torre del greco, la salera a Torre annunziata,licola-abbiamo il dovere di fare una battaglia per la loro salute" ha concluso Paolo Persico.