Sono arrivati in coppia, a bordo di due utilitarie, Aldo Gionta, Giuseppe Lombardo, 23 anni, di Torre Annunziata, Giovanna Ferraro, 33 anni, di Castellammare di Stabia e Livia Verdoliva, 38 anni, di Sant´Antonio Abate. Il figlio di Valentino, sfuggito a diversi blitz, è stato fermato due giorni fa al porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, pronto per imbarcarsi per l´isola di Malta.

Bermuda, t-shirt, occhiali da sole. Le auto erano incolonnate per salire sul traghetto. Le donne che accompagnano i due, si avvicinano al personale della compagnia per la vidimazione dei biglietti. Uno dei carabinieri si avvicina all´auto e riconosce dietro gli occhialoni da vista, Aldo Gionta. Parte il blitz, le auto dei carabinieri accerchiano l´uomo e scattano le manette.

I turisti presenti restano sbalorditi, attimi di paura quando si tirano fuori le armi, ma tutto rientra alla vista delle divise delle divise.
I due vengono tirati fuori dalle auto, stesi a terra e perquisiti. Fingono di non capire, ipotizzano un errore. I documenti d´identità parlano chiaro, non c´è alcun Gionta lì. Peraltro il latitante nega fino all´esito della comparazione delle impronte digitali. L´altro uomo afferma di non conoscere la persona con la quale si stava imbarcando sul traghetto. In tasca alcune migliaia di euro e nelle valige i costumi da bagno, proprio una perfetta vacanza.

Tutti e quattro vengono accompagnati in caserma a Modica e sottoposti a foto segnalamento. I tre che accompagnavano Aldo Gionta vengono arrestati per favoreggiamento, mentre per il primogenito di Valentino scattano le manette, oltre che per il decreto di fermo per associazione a delinquere di tipo mafioso, anche per uso di documento falso valido per l´espatrio e violazione degli obblighi della sorveglianza speciale.

Aldo Gionta è stato trasferito nel carcere di Siracusa Cavadonna, più idoneo rispetto a quello ibleo (dove invece è stato rinchiuso l´uomo) per ospitare mafiosi potenzialmente destinatari del carcere "duro" 41-bis. Le due donne invece sono state trasferite a Piazza Lanza, il carcere etneo.