Cinque persone tratte in arresto, 8 denunciate a piede libero e beni immobili sequestrati per un valore di un milione e mezzo di euro. Questo è il bilancio dell´attività d´indagine denominata "Wild Horse" avviata giugno dai carabinieri della compagnia di Lanciano.
La banda di usurai era composta da due coppie di fratelli e un quinto elemento. Per saldare un debito di poche migliaia di euro i commercianti erano arrivati anche a pagare 80 centomila euro.
Il gip ha ordinato l’arresto solo per cinque dei complessivi dieci indagati: i fratelli G.M. e F. M., di 43 e 47 anni, originari di Torre Annunziata, i fratelli R.B e A. B., di 29 e 26 anni, originari di Santa Maria Capua Vetere, tutti rinchiusi nel supercarcere frentano e R. S.(45 anni), ai domiciliari. Per loro, oltre all’usura è stato contestato il reato di estorsione e solo per G.M., spaccio di droga.
Altri cinque, tutti parenti degli indagati, sono stati denunciati.
Le indagini sono partite grazie alle denunce presentate da alcune vittime che hanno permesso agli uomini della compagnia carabinieri di Lanciano comandati dal capitano Massimo Capobianco e coordinati da tenente Massimo Canale, di fare luce sull´intera vicenda riscontrando reati commessi tra gennaio 2009 e novembre 2012. Le vittime, privati e commercianti, hanno raccontato di essere state picchiate quando non riuscivano a pagare le rate settimanali da 500 euro che i cinque pretendevano.
Una condizione che ha permesso agli aguzzini di accumulare beni oggi sequestrati come 23 auto, una villa a Castelfrentano, immobili a Torre Annunziata, un bar e terreni a Lanciano, due appartamenti a San Vito Chietino e un conto corrente intestato ad uno degli arrestati.