Treni, appalti truccati.Coinvolti due imprenditori di Torre Annunziata
05-10-2011 - Archivio Storico de Lo Strillone
Sono coinvolti due volti noti dell´impenditoria torrese nell´inchiesta della Procura di Firenze ribattezzata "Espresso". 16 arresti e oltre 40 indagati dai magistrati fiorentini che in questi anni hanno fatto luce su diverse gare d´appalto di Trenitalia e dell´azienda di trasporto campano Sepsa. Secondo gli inquirenti alle gare si presentavano aziende che sulla carta erano concorrenti, ma che in realtà avevano formato un cartello con l´obiettivo di falsificare le gare aggiudicandosi così gli appalti.
Cesaro Damiano e Stefano Acciaio sono i due personaggi torresi coinvolti nell´inchiesta: il primo è destinatario di una ordinanza di custodia in carcere (inizialmente era destinatario di una ordinanza ai domiciliari, ma poi la posizione si è aggravata), il secondo, già presidente di Assoimprese, è invece amministratore del polo ferroviario campano società consortile.
Intanto con una dura nota il vertice delle Ferrovie dello Stato interviene sulla notizia, dichiarando che si costituirà parte civile.
Ai domiciliari sono finiti gli imprenditori Guglielmo e Antonio Del Vecchio e Riccardo Poggi, oltre ai funzionari di Trenitalia Tiberio Casali, Marco Mazzanti e Giovanni Mugnai. Per altri nove imprenditori è scattata la misura del «divieto temporaneo di esercitare tutte le attività inerenti uffici direttivi presso persone giuridiche ed imprese».
Perquisizioni e arresti hanno riguardato le province di Napoli, Firenze, Bari, Bologna, Perugia, Salerno, Genova e Caserta.
Linchiesta è partita dalla denuncia di un imprenditore che poi è stato indagato perché ritenuto coinvolto nei reati. Ai magistrati l´imprenditore che lavora da anni come fornitore nel settore ferroviario, riferiva di avere subito pressioni e veri e propri tentativi di concussione da parte del funzionario di Trenitalia commisurabili nella percentuale del 2,5% dellimporto delle gare di appalto. Somme finalizzate a evitare problemi nel prosieguo della produzione, dopo laggiudicazione della gara.
LE INTERCETTAZIONI
«Sono una escort, più mi paghi e più te ne faccio, più mi paghi e, maggiore è la prestazione». È un passaggio delle intercettazioni contenute negli atti dellinchiesta fiorentina. La conversazione telefonica è fra due tecnici di Trenitalia e, secondo gli investigatori, conferma la corruzione.
E linterlocutore replica: «No, io faccio una tantum, tu dare denaro e vedere cammello, pagare di più cammello e anche camminare, appena non dare più denaro, cammello smettere di camminare. Poi si ferma e aspetta lacqua».
Cesaro Damiano e Stefano Acciaio sono i due personaggi torresi coinvolti nell´inchiesta: il primo è destinatario di una ordinanza di custodia in carcere (inizialmente era destinatario di una ordinanza ai domiciliari, ma poi la posizione si è aggravata), il secondo, già presidente di Assoimprese, è invece amministratore del polo ferroviario campano società consortile.
Intanto con una dura nota il vertice delle Ferrovie dello Stato interviene sulla notizia, dichiarando che si costituirà parte civile.
Ai domiciliari sono finiti gli imprenditori Guglielmo e Antonio Del Vecchio e Riccardo Poggi, oltre ai funzionari di Trenitalia Tiberio Casali, Marco Mazzanti e Giovanni Mugnai. Per altri nove imprenditori è scattata la misura del «divieto temporaneo di esercitare tutte le attività inerenti uffici direttivi presso persone giuridiche ed imprese».
Perquisizioni e arresti hanno riguardato le province di Napoli, Firenze, Bari, Bologna, Perugia, Salerno, Genova e Caserta.
Linchiesta è partita dalla denuncia di un imprenditore che poi è stato indagato perché ritenuto coinvolto nei reati. Ai magistrati l´imprenditore che lavora da anni come fornitore nel settore ferroviario, riferiva di avere subito pressioni e veri e propri tentativi di concussione da parte del funzionario di Trenitalia commisurabili nella percentuale del 2,5% dellimporto delle gare di appalto. Somme finalizzate a evitare problemi nel prosieguo della produzione, dopo laggiudicazione della gara.
LE INTERCETTAZIONI
«Sono una escort, più mi paghi e più te ne faccio, più mi paghi e, maggiore è la prestazione». È un passaggio delle intercettazioni contenute negli atti dellinchiesta fiorentina. La conversazione telefonica è fra due tecnici di Trenitalia e, secondo gli investigatori, conferma la corruzione.
E linterlocutore replica: «No, io faccio una tantum, tu dare denaro e vedere cammello, pagare di più cammello e anche camminare, appena non dare più denaro, cammello smettere di camminare. Poi si ferma e aspetta lacqua».