"L´ho vista sbucare all´improvviso dai cespugli che costeggiano la banchina e la mia mano automaticamente è scattata sul pulsante della tromba per segnalare, con un suono lungo e prolungato, il sopraggiungere del convoglio. Poi quando mi sono reso conto delle vere intenzioni della donna che invece di allontanarsi si è distesa
in mezzo al binario, posizionandosi parallelamente alle due rotaie, ho lanciato la frenata rapida". Inizia così il racconto di Rosario Montesanto, macchinista di Circumvesuviana che il 15 aprile scorso, alla guida del treno 27 diretto a
Sorrento, tra le fermate di S.Antonio e Via del Monte, ha
assistito a quello che non esita a definire "un miracolo". Le
sue parole sono state raccolte da Giovanni Navarone per la free
press ´Collegare´ della Circumvesuviana.
"La distanza che ci separava dal corpo della donna distesa
tra le rotaie con i piedi rivolti verso il treno era all´incirca
ottanta metri; il treno dopo che ho azionato ´la rapida´ ha
cominciato a frenare ma senza fermarsi, ho pregato e sperato di
non vederla sparire sotto ma non è stato così - continua
Rosario - anche se ormai la velocità si era ridotta
notevolmente, la donna è stata come inghiottita
dall´elettrotreno davanti ai miei occhi: sono stati attimi
terribili".
Poi a convoglio fermo e dopo aver dato avviso alla centrale
operativa di Napoli, sono scattati i meccanismi di protezione
del treno in linea e del suo carico di viaggiatori. Cosicché il
capotreno del treno 27, Michele Formisano e alcuni colleghi
fuori servizio si sono recati a 500 metri di distanza dalla
testa e dalla coda del treno per dare avviso con segnali a mano
ad eventuali treni in arrivo e non ancora informati delle
circostanze, di fermarsi immediatamente.
Il macchinista Montesanto assieme al collega Raffaele Tonno
(fuori servizio) sono stati i primi a scendere dal treno e hanno
localizzato la donna, miracolosamente viva, incastrata sotto,
quasi a metà del primo elettrotreno. I due le hanno parlato e
la 57enne Concetta L., residente a Torre del Greco, tra i
lamenti dovuti più allo spavento che alle ferite riportate è
stata addirittura in grado di rassicurarli sulle proprie
condizioni. A bordo si è cercato un medico tra gli spaventati
viaggiatori e alla fine due infermieri non italiani hanno
prestato i primi soccorsi alla donna, in attesa dell´arrivo del
118.
Poi, dopo essere riusciti a sfilarla dalla trappola fatta di
pietrisco, rotaie e motori dell´elettrotreno, si è deciso di
portarla a bordo del treno e di proseguire la corsa fino alla
fermata di Via del Monte dove ad attenderla c´era l´ambulanza
che l´ha trasportata all´ospedale di Torre del Greco.
"E´ la paura di tutti noi alla guida del treno, quella di
trovarci coinvolti in un investimento - dice Montesanto - in
tanti anni mi era capitato d´investire qualche cane randagio ma
mai una persona ma proprio quelle precedenti esperienze e i
rumori che senti quando ti capita, mi hanno fatto ben sperare -
continua il macchinista - questa volta non ho sentito nulla che
mi lasciasse pensare ad un impatto con un corpo".
Ed è stato così. La donna è rimasta viva nonostante le
siano passati sopra 15 metri di elettrotreno, poche
escoriazioni, qualche punto di sutura, senz´altro lo spavento.
Per Montesanto, dal canto suo, è ripreso il lavoro di
macchinista ma sicuramente non dimenticherà mai l´esperienza
vissuta.