Un incontro per tranquillizzare ulteriormente i genitori dei piccoli alunni sull’assenza di pericolo di diffusione della tubercolosi. Questa mattina nell’aula magna del Quarto Circolo Didattico la direttrice scolastica Annamaria Scafarto, insieme al dottor Francesco Fanara, responsabile dell’Unità Operativa Prevenzione Collettiva dell’Asl Na3 Sud, ha incontrato i genitori rappresentanti delle classi dell’Istituto, per comunicare gli sviluppi sui test a cui sono stati sottoposti gli alunni della maestra malata di tubercolosi. “Sette bambini sono risultati positivi al test, ma ciò non significa assolutamente che sono malati – afferma il dottor Fanara - ne tanto meno che sono infetti. La malattia può essere trasmessa solo da chi è malato. Il fatto che alcuni bimbi sono risultati positivi al test di Mantoux significa semplicemente che hanno contratto il microbatterio. Per legge, per i soggetti positivi, il Ministero impone una terapia preventiva antibiotica per due mesi, che i bambini in questione hanno già cominciato. Al termine di questi due mesi verranno sottoposti ad un ulteriore test e la storia si chiuderà definitivamente. Lo stesso trattamento terapeutico – continua Fanara – è stato previsto anche per gli adulti che sono stati a stretto contatto con la maestra e che sono stati esposti al micro batterio”.

Un percorso terapeutico, in sostanza, per scongiurare in maniera categorica che la malattia possa attecchire in altri soggetti. La tubercolosi infatti si trasmette solo se una persona ha la malattia in atto ed è considerata “bacillifera”, cioè nel caso in cui all’esame dell’espettorato si ritrova con i bacilli di Koch ed ha un granuloma tubercolare aperto verso l’esterno. Il test di Mantoux a cui sono stati sottoposti solo gli alunni della classe della maestra malata è una prova diagnostica che consiste nell´iniezione intradermica, sulla faccia volare dell´avambraccio, di una piccola quantità nota di tubercolina al fine di saggiare la reattività dell´individuo ad una eventuale infezione dal micro batterio della tubercolosi. Nell´intera classe, solo sette bambini sono risultati positivi al test, ma ciò comunque non significa che sono "malati".

“Abbiamo deciso di tenere questo riunione – afferma la direttrice Scafarto – perché alcuni genitori, non contenti dei precedenti incontri, avevano alimentato dei sospetti. Se la situazione era grave avremmo chiuso la scuola, non stavamo certo qua come se nulla fosse successo”. “L’avrei chiusa io”, gli fa eco il dottor Fanara. Situazione quindi sotto controllo, non c’è alcun tipo di “epidemia” e i genitori possono tranquillamente portare i bambini a scuola.

Catello Germano