La decisione di trasferire in altri locali le realtà che occupano a titolo gratuito il secondo piano di palazzo De Fusco è stato dettata solo ed esclusivamente da considerazioni di carattere economico. Se da un lato, infatti, la precedente amministrazione ha fatto spazio nel palazzo comunale ad un centro studi, a una biblioteca di cui pochissimi cittadini conoscono l’esistenza e a un ristorante/punto di ristoro in merito al quale esiste controversia legale, dall’altra paga migliaia di euro al mese, oltre diecimila, per il fitto di locali destinati ad ospitare gli uffici comunali. Abbiamo in grande considerazione la cultura e siamo già al lavoro per l’individuazione di nuovi locali presso i quali ubicare non solo il centro studi diretto dal dottore Pappalardo, ma un’intera biblioteca comunale con tanto di caffè letterario e sala wi-fi di cui potrà, finalmente usufruire l’intera comunità pompeiana.