In queste ore ventimila militanti del Partito Democratico napoletano avrebbero dovuto scegliere la platea congressuale chiamata ad eleggere il nuovo segretario provinciale del partito, il candidato unico Gino Cimmino.
Un partito uscito da un commissariamento fin troppo lungo si accingeva a scegliere democraticamente il suo segretario. Nella sola San Giorgio a Cremano, quasi cinquecento iscritti al Pd avrebbero dovuto partecipare ad una assemblea che è stata annullata perché, altrimenti, i dirigenti sarebbero stati costretti a spiegare che non era possibile scegliere i delegati perché era in atto una situazione kafkiana in cui un segretario provinciale commissariato dal partito nazionale è stato reintegrato dalla magistratura ed ora si oppone alla celebrazione di un nuovo congresso.
Ovviamente la decisione dei giudici va rispettata ma è incomprensibile che il segretario provinciale eletto due anni fa a garanzia di tutti preferisca oggi dilaniare il partito a Napoli e porlo alla berlina di tutte le altre province d’Italia, facendo nuovamente crollare la fiducia di elettori, iscritti e simpatizzanti, che vedono come un incubo il rischio di un riacutizzarsi di lotte intestine.
E’ incomprensibile che Nicola Tremante non riesca a capire che negli ultimi mesi le cose sono cambiate e che è giusto voltare pagina, scegliendo signorilmente di farsi da parte per il bene di tutti.
Ormai è passato un anno dal commissariamento: giusta o ingiusta che sia stata la decisione degli organismi nazionali, ormai l’abbiamo consegnata alla storia del partito. Ora bisogna costruire un nuovo PD senza perdere tempo in inutili e corrosive battaglie. Con la stessa unità che il PD napoletano ha dimostrato convergendo su Gino Cimmino come candidato unico alla segreteria, è necessario che tutti sfiducino immediatamente Tremante, facendo andare il partito a congresso e mandando in pensione chi lo sta distruggendo.
Naturalmente è necessario che il partito prenda seri provvedimento contro chi, a livello regionale e ha causato questa situazione e non ha garantito il rispetto della dignità del Pd e dei suoi iscritti.
Solo così il Pd di Napoli potrà avere un segretario giovane ma esperto come Gino Cimmino, in grado di non disperdere risorse importanti e coniugare le ottime forze che già in passato hanno guidato il partito e le nuove generazioni che aspettano solo lo spazio per poter lavorare nell’interesse comune e dimostrare che nel Pd partenopeo sono in tanti ad avere ancora passione per la politica con la “P” maiuscola.

Giorgio Zinno
Assessore della Città di San Giorgio a Cremano
e dirigente del Pd

Sottoscriviamo ogni parola. Solo una precisazione ci sentiamo di fare: per costruire un nuovo PD è necessario avere volti nuovi, idee nuove. Non solo a Napoli, ma anche (e soprattutto) nei tanti comuni della provincia.
Catello Germano