TRECASE - Tra variegate qualità di albicocche vesuviane, mestieri dimenticati, prodotti tipici, vecchie tradizioni, cucina contadina e giochi del passato; sabato 23 e domenica 24 giugno scorso, presso il Centro Storico Cittadino, in via Regina Margherita, ha avuto luogo, alla grande, la prima edizione della “Festa Contadina” promossa ed organizzata dall’ Associazione "ViviAmo Trecase" presieduta da Francesco D’Ambrosio e patrocinata dalla locale Civica Amministrazione.
Un interessante viaggio per riscoprire, tra sapori e profumi, la Trecase di un tempo trascorso.
Momenti musicali e degustazione di pietanze tipiche contadine (pasta e fagioli, biscotto di grano condito con pomodori, alici e basilico, merende con salsiccia al contorno di friariélli o puparuóli ‘int’’a tiella; crostate, marmellata e tante altre specialità all’albicocca.
Negli antichi portoni del centro storico, compreso tra Via Carlo Pisacane e Piazza San Gennaro, per due giornate, hanno ripreso vita i personaggi incantati del nostro glorioso trascorso.
Una due giorni che resterà indimenticabile specialmente nella memoria dei più nostalgici; che ha suscitato tanta meraviglia da parte dei ragazzi che si sono costantemente interessati ed accostati ai giochi del passato largamente rappresentati nel primo portone a sinistra, meticolosamente allestito e illustrato con disegni originali dell’artista Ciro Vittorio, all’inizio del percorso della festa trecasese di giugno.
Proprio di fronte, attiguo alla pasticceria e caffetteria Magi, un altro ambiente interessantissimo per l’esposizione dei molteplici attrezzi contadini e per la coreografia impeccabile ed un personaggio cittadino intento alla realizzazione di sgargianti “piennoli” di pomodorini nostrani.
Proseguendo la passeggiata, tra gli stand espositivi e gastronomici, altra tappa in un altro portone con un assortimento di confetture e frutta secca vesuviana.
Ed ancora, susseguendo, un ambiente suggestivo con la caratteristica rappresentazione, a carattere familiare, dell’imbottigliamento dei pomodori e la relativa preparazione della conserve delle stesse.
In un tocco di classe, tra aculei e rami odorosi, pigne secche e gusci di pinoli per l’ambiente delicato al seme fragrante dei nostri pini; i saporiti pignoli del Vesuvio con i quali i nostri pasticcieri preparano vere delizie.
E che dire di tre bellissime pacchianèlle ( Erminia e Teresa) addette alla friggitoria ambulante che hanno deliziato il palato dei buongustai con una pizza fritta al pomodoro e formaggio grattugiato e alla non di meno venditrice di freschissime e coloratissime grattate di neve (il gustosissimo cazzibocchio) artisticamente impersonato da una prosperosa acquaiòla di nome Angela.
Ed ancora portoni allestiti: con vino pregiato locale, a cura della enoteca locale “Il Raggio di Sole” che ci ha fatto assaggiare un’etichetta rossa, veramente ’a fine d’ ’o munno. Ancora un portone con pasta fresca fatta a mano e spàsa ô sole con gli infarinati: Mimì, Rosa e Adelaide. Ultimo sul percorso il portone dedicato ai preziosi merletti della nonna.
Da sottolineare l’ambiente, verso la fine del percorso, allestito dall’esperto fotografico Ciro Miele ch’è riuscito a mettere in mostra uno storico servizio sulla cittadina pedemontana vesuviana.
Ad allietare i numerosi convenuti, accorsi in largo numero anche dai paesi limitrofi la suggestiva passeggiata tra i panni stesi per la strada ed altri suggestivi ambienti che hanno caratterizzato la festa.
Una azzeccata posteggia messa in atto dal poliedrico maestro Ignazio Panariello artisticamente coadiuvato da Vincenzo Tortora e Palmiero Panariello.
Affascinante la passeggiata per l’intero corso con soste specifiche negli ambienti più suggestivi, degli Zampognari del Vesuvio portati in loco dal maestro Vincenzo Marasco.
Un bravo al Circolo Sportivo “Umberto Granato” presieduto da Peppe Solimeno che nelle due specifiche serate si è saputo far valere con la preparazione di una succulenta pasta e fagioli e con sfiziose pietanze a base di “père e o´ musso”.
Bello. Sicuramente due bellissime serate che hanno lasciato un calco indelebile per la loro significativa valenza. Tutto bello, nulla da eccepire, in questo encomiabile operato di ViviAmo Trecase che, malgrado i molteplici ostacoli e l’abulia di qualcuno va facendosi sempre più strada in una società così impervia. A tutti i componenti dell’operoso Sodalizio Ie nostre azioni di grazie a nome di un paesino di nome Trecase.
NINO VICIDOMINI