Era costretto a versare interessi da capogiro per prestiti richiesti in momenti di crisi della sua azienda. Ma dopo 15 anni ha trovato la forza di denunciare tutto. E così gli uomini della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, nell´ambito di un´operazione antiusura, hanno eseguito due misure cautelati a carico di Ciro Maddaluno, detto ´o Cavallaro, suocero del boss ´Angiolettò Cuccaro, e di Luigi Martinelli, 57enne di Napoli. Tutto parte dalla denuncia presentata dall´imprenditore del Nolano attivo nel settore dello smaltimento dell´amianto, denuncia fatta ai finanzieri della Compagnia di Casalnuovo di Napoli che, dopo averne raccolto le dichiarazioni, hanno informato la Procura di Nola, che ha disposto le relative indagini contabili. Dalle indagini è emerso che i tassi applicati alla vittima variavano dal 150% al 400% mensile, con picchi del 2.000% annui, e che negli anni l´uomo ha versato oltre un milione di euro ai suoi aguzzini. Il primo ad approfittare delle difficoltà finanziarie dell´imprenditore è stato Martinelli, che utilizzando la tecnica del cambio assegni applicava interessi istantanei sul valore nominale del titolo consegnatogli dalla vittima. Una vera e propria sindrome di Stoccolma - come la definiscono gli inquirenti - quella che aveva colpito l´imprenditore, tanto da portarlo a presenziare al matrimonio della figlia del suo usuraio inserendo nella classica "busta" per il regalo una somma altissima. "Un gesto fatto - sottolinea il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nola, Paolo Mancuso - per ingraziarsi quello che ai suoi occhi, in quel momento, appariva come un benefattore".
Tutto precipita nell´aprile del 2010, quando l´imprenditore ha necessità di un prestito di 80.000 euro necessari per pagare un debito commerciale e evitare di vendere la casa della sorella per scongiurare il fallimento. Entra in scena Ciro Maddaluno, da tempo in rapporti di amicizia con Martinelli. E così l´imprenditore contratta un debito per 80.000 euro ma ne riceve solo 75.000, consegnando in garanzia otto assegni in bianco. Secondo i patti, l´imprenditore dovrà pagare 2.500 euro al mese a titolo d´interessi fin quando non avrà a disposizione l´intera somma disponibile da restituire. L´imprenditore paga puntualmente e gran parte dei profitti - come sottolinenano gli inquirenti - finiscono nelle casse del clan Cuccaro. Ma il debito non si estingue. A questo punto arriva la denuncia alle Fiamme Gialle e - su delega della Procura di Nola - viene documentata la prova. Martinelli viene ripreso mentre, negli uffici della vittima, riscuote per conto di Maddaluno assegni per un importo totale di 13.500 euro a titolo di interessi sui vari prestiti. Martinelli viene arrestato in flagranza e poco ore dopo in manette finisce anche Maddaluno.