Giuseppe Chierchia, di 60 anni, imprenditore originario di Pompei ma residente a Scafati, e´ stato arrestato dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Napoli con l´accusa di usura. Le indagini sono state coordinate dai pm della Procura di Torre Annunziata, diretta dal procuratore Diego Marmo.
In base alle indagini svolte dalle Fiamme Gialle sarebbe emerso "un complesso quanto grave quadro indiziario desunto tra l´altro anche dalle intercettazioni telefoniche e dalle escussioni testimoniali di alcune vittime, secondo il quale il Chierchia aveva creato una articolata rete di rapporti usurai", come viene spiegato nel provvedimento dagli inquirenti.
Dalle indagini, condotte anche dalle intercettazioni telefoniche e dalle testimonianze di alcune vittime, emerge che Chierchia aveva creato un´articolata rete di rapporti usurai. Le sue vittime erano prevalentemente imprenditori, attivi nell´area vesuviana. Secondo i magistrati oplontini, l´uomo e´ uno dei piu´ pericolosi esponenti dell´usura nella zona oplontina - pompeiana, considerati anche i suoi numerosi precedenti penali che vanno dallo sfruttamento della prostituzione, alla detenzione illegale di armi e lesioni. A carico di Chierchia eseguiti anche alcuni provvedimenti di sequestro preventivo di quote societarie, beni immobiliari e mobiliari, patrimonio ritenuto provento dell´illecita attivita´ usuraia. In particolare, sigilli per quattro proprieta´ immobiliari, due a Pompei e due a Scafati, per un valore complessivo superiore a 700mila euro, due vetture Mercedes di grossa cilindrata per un valore di 50mila euro circa, una polizza assicurativa per 5mila euro. Sequestro preventivo anche delle quote, pari al 51% delle partecipazioni, della societa´ "Parami´ Srl", che gestisce un ristorante di Lettere, nonche´ dell´intera azienda.