La sicurezza dei prodotti agroalimentari della Campania vai indirizzata anche verso i dispositivi di protezione individuale di I^ categoria con la conoscenza delle norme che regolano la sicurezza dei dispositivi, attraverso un ciclo di incontri destinati a sensibilizzare e informare imprese e cittadini sul tema della sicurezza dei prodotti, con seminari è gratuiti ed rivolti in
particolare, oltre alle imprese e alla cittadinanza, all’associazionismo provinciale di impresa e dei consumatori, ai professionisti e alle forze dell’ordine. In questo quadro si inserisce Il ruolo chiave delle Camere di Commercio nella diffusione della cultura della legalità che si esplica anche nell’attività informativa finalizzata a diffondere la conoscenza delle norme che disciplinano la sicurezza generale dei prodotti e la loro commercializzazione all’interno dell’Unione Europea. Cosi è intervenuto, il
Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, partecipando a Roma, alla prima relazione sulla pirateria nel settore agroalimentare della Commissione parlamentare d´inchiesta, presentato a Palazzo Rispigliosi a Roma. Tutti i pubblici poteri sono coinvolti, ha sottolineato l’esponente dell’Agricoltura, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, in uno sforzo comune per lottare contro le distorsioni del mercato e a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, esaminando gli aspetti più innovativi delle norme che disciplinano la sicurezza dei dispositivi individuali, la valutazione della conformità alle norme tecniche, i compiti sanzionatori e di verifica attribuiti alle Camere di Commercio. La
falsificazione sottrae al settore ben 164 milioni di euro al giorno.
Le esportazioni agroalimentari potrebbero addirittura triplicare con una radicale azione di contrasto al falso Made in Italy. Per giungere ad un pareggio della bilancia commerciale del settore agroalimentare italiano, ad importazioni invariate, sarebbe sufficiente recuperare quote di mercato estero per un controvalore economico pari al 6,5 per cento dell´attuale volume d´affari del cosiddetto Italian sounding. Ad essere colpiti sono i prodotti più rappresentativi dell´identità alimentare, come è stato evidenziato sui casi più eclatanti di pirateria alimentare divisi per regione. Se sul piano nazionale le recenti operazioni hanno scoperto falsa mozzarella di bufala dop ma anche vino ed olio etichettati come doc e dop senza documenti di tracciabilità, a livello internazionale sono stati scovati dai pomodori San Marzano coltivati in Usa al provolone del Wisconsin.
Il comune denominatore degli esempi di imitazione e contraffazione di
prodotti agroalimentari italiani, è la spinta motivazionale da cui tali comportamenti traggono origine e si diffondono a livello globale.
Tale spinta motivazionale consiste nell´opportunità, per un´azienda estera, di ottenere sul proprio mercato di riferimento un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza, associando indebitamente ai propri prodotti valori riconosciuti ed apprezzati dai consumatori stranieri, il vero Made in Italy agroalimentare, in primis la qualità. Una concorrenza sleale nei confronti dei produttori nazionali con il rischio che soprattutto nei Paesi emergenti come la Cina si radichi tra i consumatori un falso Made in Italy che non ha nulla a che fare con il prodotto originale e che toglie invece spazio di mercato ai
prodotti autentici. La Campania Agroalimentare, è uno dei più importanti distretti produttivi a marchi dop,igp,stg… cioè a denominazione d’origine e certamente il più rilevante del centro sud Italia, sia in termini economici sia per dimensioni. Per queste motivazioni che la scelta è quella di puntare l’attenzione sull’importanza dei Consorzi di Tutela attraverso lo sviluppo della innovazione e la salvaguardia dei processi di qualità, ma anche nelle
attività di promozione, valorizzazione e informazione. Guai a gongolarci solo sul primato dei prodotti riconosciuti, il cui fatturato si attesta intorno ai 10 miliardi di euro l’anno, ma puntare sempre più, all’organizzazione del modello dei Consorzi di tutela, organismi riconosciuti dal Ministero delle politiche agricole, tramite apposito decreto, a cui sono affidati poteri di tutela, promozione e valorizzazione delle rispettive denominazioni. Compito delle istituzioni, ha concluso Lopa, è quello di ideare e implementare efficienti politiche di tutela e comunicazione per la valorizzazione del prodotto sul mercato, attraverso la concertazione del modello consortile che rappresenta l’unico strumento efficace per la corretta e concreta difesa e promozione dei prodotti tutelati, cosi da rafforzare le aziende e le denominazioni e indebolire il mercato della contraffazione attraverso la regolamentazione della produzione che consentirebbe di adattare l’offerta alla richiesta del mercato sostenendo quindi le imprese in periodi di particolare crisi.