Vicentin, Fontanarosa, Pallonetto (infortunati), Malafronte e Di Capua (squalificati), problemi fisici per Catalano e Perretta. Un Savoia a dir poco decimato quello che si appresta alla prossima sfida di campionato in programma domenica contro la matricola terribile Ribera. Amura affronterà la trasferta più lunga del girone con soli 15 uomini a disposizione, aggregando alla rosa tre ragazzini della juniores (Guidi, Aveta e Suarato). La formazione agrigentina ha già racimolato, aldilà di ogni più rosea previsione, 40 punti in classifica. Quattro lunghezze in meno dei bianchi e posizione lusinghiera con vista sui play-off. "Sarà un crocevia importante - afferma il tecnico del Savoia Sasà Amura-. Purtroppo affronteremo questa gara privi di calciatori fondamentali. Raccogliere anche solo un punto, date le nostre evidenti difficoltà, rappresenterebbe un risultato positivo". L´allenatore oplontino ripresenterà al "Nino Novara" un inusuale 5-2-3 (modulo tattico già sperimentato a Noto). Il rientro di Savarese, l´unica nota lieta. A comporre il tridente offensivo, insieme allo sgusciante esterno, Padulano e Manfrellotti (quest´ultimo in posizione centrale). Inedito ed ancora da definire il pacchetto arretrato. Sicuri di una maglia da titolare capitan Guarro, Salvatore ed Amoruso (schierato a sinistra). Ballottaggio tra Lettieri e Falanga, sulla destra, e tra Catalano (non al meglio) e Scudieri per il posto da terzo centrale difensivo. Mediana solidissima composta dal duo Nasto-Viscido con il giovane Izzo pronto a subentrare all´occorrenza. A spaventare i bianchi, non solo le numerose defezioni. "Giocheremo su un campo in terra battuta, stretto, corto, poco adatto al calcio - sottolinea Amura-. Mi aspetto comunque una gara piena di agonismo da parte dei miei ragazzi, puntando sulle veloci ripartenze di Savarese per mettere in difficoltà i nostri avversari". "Le armi del Ribera? Tiri dalla lunga distanza e lanci lunghi a scavalcare il centrocampo alla rapida ricerca degli attaccanti - prosegue l´allenatore-. Dovremo evitare disattenzioni in merito allo sviluppo di tali situazioni di gioco".

Salvatore Piro