Violenza sessuale su una minorenne, estorsione e lesioni volontarie. Con queste accuse sono scattate le manette ai polsi di Giosuè Costa, 58 anni, conosciuto da molti residenti del centro storico cittadino come "Michele Ciccone". I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, agli ordini del tenente Alberto Degli Effetti, hanno eseguito questo pomeriggio l´ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata dopo una serie di indagini che sono partite dallo sgombero di circa 150 rom, avvenuto lo scorso 31 gennaio tra vico Fucine e vico della Notte, che da tempo si erano accasati in diversi immobili disabitati all´interno di alcune palazzine fatiscenti del centro storico. Per poter alloggiare in quegli appartamenti, i rom pagavano "un pigione" a Costa: 100 euro a stanza più una cifra forfettaria per acqua e gas. Secondo l´accusa Giosuè Costa intascava ogni mese, da tutta la comunità rom, circa 5.000 euro. Nei confronti dei rom Giosuè Costa è accusato di estorsione e lesioni volontarie.
L´altra, più infamante accusa invece, è quella di violenza sessuale su una minorenne. Secondo la Procura della Repubblica e i carabinieri che hanno raccolto la denuncia della vittima, Costa avrebbe con qualche scusa convinto la quindicenne ad entrare in casa propria. Li, tra le mura domestiche, si sarebbe consumata la violenza. La ragazza, di nazionalità italiana, tornata a casa, ha raccontato tutto. Da qui sono partite la denuncia e le indagini su Giosuè Costa.
Catello Germano