Sabato 18 luglio alle ore 17,30, con appuntamento all’ingresso della Metropolitana di Piazza Cavour parte il percorso guidato dell’Associazione Onlus Siti Reali alla scoperta delle emergenze architettoniche e archeologiche del Borgo dei Vergini e della Sanità, uno dei rioni più belli della città.

Prima tappa del percorso sarà il settecentesco Palazzo dello Spagnolo su via dei Vergini, edificato su progetto dell´architetto Ferdinando Sanfelice e famoso per l’originale scala detta “ad ali di falco”. L´interno e l´esterno vennero riccamente ornati con una decorazione a stucchi di marca chiaramente rococò, le porte di accesso agli appartamenti sono sormontate da sovraporte in stucco, con al centro medaglioni con busti-ritratto. Alla fine del XVIII secolo il palazzo subì un rifacimento che ne ampliò la struttura con l´aggiunta di un altro piano.

Sul lato opposto del palazzo, la chiesa dei Padri della Missione nasconde, al di là di una semplice facciata, uno dei più interessanti complessi architettonici del ‘700 napoletano poco conosciuto dagli stessi napoletani. I lavori vennero affidati nel 1756 all´architetto Luigi Vanvitelli, che li completò nel 1760. Nella controfacciata è collocato l´organo di legno intagliato e dorato di produzione napoletana del XVIII secolo, mentre sull´altare maggiore è esposta una tela di Francesco De Mura, raffigurante San Vincenzo de´ Paoli in gloria. Nel presbiterio, invece, si conserva un bel coro in radica di noce di manifattura napoletana della seconda metà del Settecento.
Superato il largo dei Vergini, in Via della Sanità, sorge il palazzo Sanfelice, utilizzato per l´ambientazione del film Questi fantasmi, trasposizione cinematografica dell’omonima commedia di Eduardo De Filippo. L’edificio fu costruito da Ferdinando Sanfelice in una zona fuori dalle mura, un luogo più salubre rispetto all´affollatissimo centro dove già aveva acquistato un preesistente edificio che quindi venne inglobato nel progetto della sua maestosa residenza. Nella lunga facciata si aprono due portali gemelli in piperno e marmo che immettono in due cortili che fungono da scenografia insieme ad una delle più singolari scale disegnate dall’architetto.
Infine, si visiteranno, gli ipogei funerari ellenistici, eccezionale ritrovamento di recente apertura, che testimonia le radici greche della città; Gli ipogei realizzati tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. erano scavati integralmente nel banco tufaceo inciso dagli alvei prodotti dall’erosione delle acque di dilavamento. Le fronti degli ipogei, spesso architetture di notevole qualità artistica, erano modellate nelle pareti rocciose. Quest’area, nel corso dei secoli, a causa di robuste alluvioni, fu interessata da un progressivo interramento e dall’obliterazione fisica degli ipogei. Grazie all’Associazione Culturale Celanapoli si potrà accedere, attraverso un cantinato in passato usato prima come cisterna e poi come ricovero antiaereo privato, ad un ambiente sottostante dove si trova una camera funeraria a pianta rettangolare, il cosidetto ipogeo dei Togati, in quanto presenta un altorilievo raffigurante due figure panneggiate: si riconoscono, impostati su una trabeazione, una figura femminile con chitone e himation, una maschile che indossa una toga e calza calcei e, seppur erasa, ben leggibile accovacciata una figura felina.
Per prenotazioni e info: 081/263250, 339/3775452, [email protected]