“Ritengo che l’iniziativa promossa da Luciano Donadio per l’ex Italtubi sia non solo da campagna elettorale ma anche potenzialmente dannosa per i cittadini che avessero partecipato”. Non usa mezzi termini il consigliere comunale Marcello Vitiello che interviene nuovamente sulla questione dell’ex fabbrica abbandonata nel cuore di Torre centrale tra le due arterie principali di via Plinio e via Castriota.
Nell’opificio che produceva tubi, infatti, i vigili del fuoco relazionarono un anno fa (il 27 aprile 2013, ndr.), a seguito di un incendio, la presenza di amianto da bonificare. Purtroppo per le lungaggini burocratiche ed amministrative non è mai partito ne il recupero della zona e la sua trasformazione in attrattore turistico (Pompei tech world prima e Pompei 200 poi, ndr), ne la bonifica del sito.

“Stiamo preparando – continua il consigliere Vitiello – una lettera indirizzata al ministro dell’ambiente e al governatore della Campania Caldoro per sollecitare la loro attenzione sulla drammatica vicenda che coinvolge centinaia di persone che abitano li vicino e le migliaia di macchine che vi transitano ogni giorno. Sarà una strana coincidenza ma ci sono numerose persone affette da malattie polmonari, proprio a via Plinio. A queste aggiungo, e non mi stanco mai di dirlo, i numerosi incidenti che sono capitati a causa delle transenne che delimitano l’area e che di fatto hanno ristretto la carreggiata”.
La lettera segue un percorso che dura ormai da tempo. Già a dicembre, sul giornale, riprendemmo l’esposto che presentarono i consiglieri Vitiello, Sica e Ricciardi alla Procura della Repubblica.

“Nei prossimi giorni ufficializziamo anche un flash mob che si terrà nei pressi della struttura, cercando di coinvolgere i cittadini ma prima ancora tutti i politici. Mi aspetto la presenza di tutti i colleghi consiglieri, in particolare quelli che con me hanno iniziato questa battaglia, e quella del sindaco e della giunta. Dobbiamo lavorare su tutte le battaglie, mobilitarci su tutti i problemi dei cittadini, non solo quando toccano il portone comunale”.


Raffaele Perrotta