Il sindaco Salvatore Vozza e l´assessore alle aziende partecipate scrivono al presidente della Regione Campania e all´assessore all´Ambiente e al Ciclo Integrato delle Acque della Regione Campania, Walter Ganapini, per chiedere alla Regione un intervento significativo verso la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato nell´Ato 3 Sarnese Vesuviano, affidato a Gori nel 2000.

Nei mesi scorsi il consiglio di amministrazione di Ato, rispetto al bilancio presentato da Gori, ha deciso un incremento di circa il 30% delle tariffe con effetto retroattivo, a partire dal primo gennaio 2008. Una decisione che è all´attenzione dello stesso presidente dell´Ato3 Mario Sorrentino e che cade in un momento di particolare difficoltà per le famiglie e le aziende, data la crisi economica.
Ecco il testo della lettera, inviata stamattina, al presidente Bassolino e all´assessore Ganapini dal sindaco Vozza e dall´assessore Apuzzo:

Egregio Presidente,
la vicenda del trasferimento del servizio idrico integrato nell´Ato3 Sarnese Vesuviano alla Gori spa, attraverso la delibera dell´assemblea n.22/2000, è da tempo al centro dell´attenzione sia di cittadini organizzati in comitati e associazioni, sia dei sindaci dei Comuni ricadenti nel consorzio.

La battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico, condotta da comitati e associazioni e che ha visto i sindaci dell´Ato3 promuovere iniziative per rescindere l´affidamento a Gori, scaturisce sia dalla considerazione che l´acqua è un bene pubblico e il servizio ad essa collegata non può essere gestito secondo una logica che punti al profitto, sia dalla preoccupazione che una logica di carattere privato avrebbe avuto conseguenze economiche pesanti sui cittadini e sulle imprese con un aumento delle tariffe.

Tale preoccupazione si è rivelata fondata e, per di più, in un momento di crisi economica che colpisce già duramente i bilanci delle famiglie e le attività delle imprese. Il cda dell´Ato3, rispetto al bilancio presentato da Gori spa, infatti, ha deciso un consistente aumento delle tariffe nei confronti delle diverse categorie di utenze- domestiche e aziendali- con un incremento di circa il 30% ed effetto retroattivo, a valersi sulle tariffe dal primo gennaio 2008.

Per questi motivi, lo scorso mese, l´Amministrazione Comunale ha chiesto alla Regione – settore Ciclo Integrato delle Acque- ogni dato rilevante i finanziamenti regionali e gli ausili economici pubblici pervenuti a Gori spa per avere l´intero quadro che ha portato la società a decidere tali aumenti tariffari. La informiamo che l´Amministrazione Comunale non ha ancora ricevuto le informazioni richieste con la nota n.19947 del 27 marzo 2009.

Lo stesso attuale presidente dell´Ato3, Mario Sorrentino si sta muovendo per rivedere le ultime deliberazioni del cda dell´Ato e ha attivato un confronto con le organizzazioni sindacali per giungere a una maggiore tutela delle fasce più deboli dell´utenza.

Riteniamo che gli investimenti fatti e previsti da Gori non debbano ricadere sugli utenti finali già alle prese con l´attuale fase di recessione economica.
Nel dibattito che ha portato alla legge Galli si è sempre accusato il sistema pubblico di sprechi e inefficienze, mentre si è sempre guardato al sistema privato come capace di evitarli perché inseriti in una logica di mercato che, aumentando la concorrenza in settori di rilevanza pubblica, li avrebbe automaticamente almeno diminuiti.

Limiti ed errori della gestione pubblica non possono certo essere sottaciuti, anzi essi vanno sicuramente evitati e proprio dall´esperienza del passato vanno assunti gli elementi per scongiurarli nuovamente. Ma riteniamo necessario conoscere i dettagli della gestione di Gori spa per sapere se e in che misura inefficienze si siano verificate nel corso di questi anni, visto che i bilanci dell´azienda sembrerebbero segnalare diversi problemi.

Alla luce di tutto ciò credo sia necessario che la Regione, insieme agli enti territoriali coinvolti, avvii quanto prima una seria riflessione per garantire una gestione del servizio più equa nei confronti degli utenti, che garantisca il fondamentale principio di difesa di un bene pubblico vitale qual´è l´acqua e riesca ad assicurare l´efficacia e l´efficienza necessaria a scongiurare sprechi di una risorsa tanto importante, attraverso i vincoli che la stessa Unione Europea indica per gli statuti delle società pubbliche di servizio, relativamente in particolare all´attività prevalente e al cosiddetto “controllo analogo”.

Le chiediamo di assumere un atto forte, come l´acquisizione da parte della Regione di quote societarie di Gori spa, che sarebbe un passo significativo per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato nell´Ato3.