Il ministro a Bassolino: Sgravi illusori senza copertura. Scajola media Per Giulio Tremonti gli sconti fiscali previsti nella disciplina delle zone franche urbane non hanno una copertura adeguata, e dunque seguono "una logica illusoria e non responsabile". Il ministro dell´Economia lo scrive al presidente della Giunta regionale, Antonio Bassolino, rispondendo alle critiche che lo stesso Bassolino avanza sulla restrizione delle agevolazioni fiscali e l´allungamento dei tempi per l´arrivo dei benefici per queste zone franche, previste nel decreto Milleproroghe. Ma se dal Tesoro arriva un niet, dal ministero dello Sviluppo economico si tenta una mediazione tra "le esigenze di semplificare le procedure - fa sapere il dicastero di Claudio Scajola - e quelle di favorire lo sviluppo economico e sociale". Così il 21 gennaio si terrà un tavolo per discutere le proposte avanzate dall´Anci.

Una "logica illusoria e non responsabile" senza copertura in bilancio. Così il ministro dell´Economia Giulio Tremonti definisce la legge istitutiva voluta e votata dal Governo Prodi sulle zone franche urbane nella lettera di risposta al presidente della Giunta regionale Antonio Bassolino (si veda Il Denaro pubblicato giovedì scorso), che lamenta la penalizzazione contenuta nel decreto Milleproroghe, che allunga i tempi per l´arrivo degli sgravi.
Il ministro del Tesoro spiega come la norma è "un incentivo fiscale, una norma che richiede una copertura di bilancio". Il numero uno di Via Venti Settembre ricorda come questa legge del governo Prodi (del dicembre 2006) prevede "per il particolare incentivo una copertura di bilancio pari a circa 50 milioni per ciascuno degli anni 2008 e 2009".
Tremonti afferma così che la legge "era ed è scritta in una logica perversa del tipo: il beneficio si applica automaticamente ovunque in Italia, a prescindere dalla sua effettiva consistenza". Inoltre, "se questa supera la copertura di legge formalmente iscritta in bilancio, così creando deficit, questo è un problema futuro della collettività e non dei governanti pro-tempore". Per questo, afferma il ministro, "se chi ha fatto la legge fosse stato più convinto e davvero convinto della sua utilità, avrebbe potuto e dovuto, responsabilmente e coerentemente, prevedere una diversa e maggiore copertura. Soprattutto in una fase economica (si era nel 2006) in cui la norma avrebbe facilmente potuto essere coperta con la crescita e non, come ora, purtroppo solo con un inaccettabile incremento del deficit pubblico". Quello che "ora si cerca di fare è conservare comunque la norma, pur se nei limiti imposto dalla copertura prevista dai suoi ideatori".
Al ministro risponde l´europarlamentare del Pd Andrea Cozzolino. "Il Governo finanzi le zone franche con l´extragettito dello scudo fiscale e dimostri così di non essere ostaggio della Lega e delle clientele del Nord", replica.
Intanto le proposte avanzate dall´Anci sulle agevolazioni fiscali per le zone franche saranno giovedì 21 al centro di un incontro tra i tecnici del Dipartimento Sviluppo e Coesione del ministero dello Sviluppo economico e una delegazione dei ventitre sindaci (tra i quali quelli di Napoli, Mondragone e Torre Annunziata) coinvolti nella prima fase dell´iniziativa. Al tavolo, coordinato dai tecnici di Claudio Scajola ma che si terrà al Tesoro, prenderanno parte anche gli esperti del ministero dell´Ecoomia e dell´Agenzia dell´Entrate.
fonte antonio la palma - il Denaro