AreVod: "Esenzione Tari, ci sia misura di equità"
La richiesta da parte dell'associazione
27-11-2020 | di Redazione
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Un provvedimento sulla Tassa Rifiuti può essere adottato nelle Delibere di riequilibrio ed assestamento di Bilancio che i Comuni sono tenuti ad approvare entro il 30 novembre 2020. Abbiamo realizzato proposte, inviato lettere, svolto incontri presso le rappresentanze comunali.
Ad ogni Sindaco, è stata avanzata richiesta di esenzione dalla TARI per le strutture Extra- alberghiere per i mesi (3) per i quali il DPCM aveva disposto la chiusura obbligata nel corso del presente anno (febbraio, marzo, aprile). Niente, ad oggi, completamente, disattese. Si aggiunga, a ciò, la beffa, che le strutture Extra-alberghiere, senza P.iva ma con il Codice Fiscale (e sono la stragrande maggioranza di quelle operanti sul Territorio vesuviano e regionale) si sono viste escluse da ogni misura assunta tanto dal Governo nazionale quanto dalla Giunta regionale.
Eppure, gli obblighi cogenti, amministrativi e tributari, li hanno tutti: salubrità degli ambienti, standard di confort, sicurezza degli impianti, antincendio, piano della legionella, etc.. Talvolta subiscono anche una tassazione sugli introiti sfavorevole. Per non dire della ricchezza, "indiretta" (Ristoranti, Escursioni, Artigianato, Lidi, servizi alla persona in genere), che producono sul Territorio attraverso i consumi dei loro Ospiti (c.d. "Economia Diffusa"). O
Vico Equense, pubblicato l’avviso per chiedere le agevolazioni TARI
Tutte le informazioni utili per ottenere gli sgravi
ggi, i gestori di B&B, Case-Vacanze, Guest-House, Affittacamere reiterano l'Istanza, anche alla luce delle recenti restrizioni imposte dalla "Zona rossa" che hanno di fatto reso di nuovo impossibile la pratica di ogni ricettività turistica in Regione. In previsione di riequilibrio e assestamento di Bilancio che i Comuni sono tenuti ad approvare.
Ciò anche in considerazione del Decreto "Ristori Ter" (o Quater etc.) che ha previsto o prevedrà anche appositi trasferimenti di fondi agli Enti locali. Risulta utile l'occasione per "ricordare" alle Amministrazioni Comunali di predisporre per il Tributo in questione tariffe, ovviamente domestiche, eque ed adeguate all'ubicazione (trattasi di porzioni di abitazioni private messe a disposizione per i turisti) ed alle modalità di esercizio (attività non svolta come prevalente dal gestore), conformemente a quanto dispone ed alla ratio della legislazione regionale istituiva dell'accoglienza Extra-alberghiera. La tariffa non è una clava da brandire, no! Può, invero, costituire per le Amministrazioni Comunali una leva, utile, ad accompagnare la "sopravvivenza" di queste strutture, ponendo concretamente in essere politiche di sviluppo turistico del Territorio. Coniugandola, nondimeno, a misure reali ed urgenti di contrasto alla piaga dell'esercizio abusivo dell'attività Extra-alberghiera.
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