Armi e violenza allo stadio. Fermate otto persone a Torre del Greco.

La polizia ha notificato l’obbligo di dimora a 8 ultras della Turris, gravemente indiziati del delitto di resistenza a pubblico ufficiale pluriaggravata dal numero delle persone superiore a dieci, dall'uso di armi improprie e dalla concomitanza con una manifestazione sportiva.

Le indagini hanno preso il via dopo l’incontro Turris – Messina del 27 gennaio scorso. In occasione del pareggio della squadra ospite, dal settore tribuna dello stadio, occupato dai tifosi locali, iniziava un fitto lancio di bottiglie ed altri oggetti sul terreno di gioco. In tale momento, un folto gruppo di tifosi riconducibili al gruppo denominato "Hijos de Barrios" tentava di forzare un cancello di accesso al terreno di gioco, non riuscendovi per il tempestivo intervento del personale di Polizia impiegato per i servizi a tutela dell'ordine e la sicurezza pubblica. Nell'occorso, un sasso, lanciato verso la panchina della squadra di calcio del Messina, colpiva un calciatore di tale squadra, procurandogli una contusione alla testa. In tale circostanza, l'arbitro sospendeva la gara per circa tre minuti a causa delle intemperanze dei tifosi.

Dopo il ripristino delle condizioni di sicurezza nel settore tribuna, la gara riprendeva e terminava di lì a poco. Ma al termine dell'incontro, durante le operazioni di bonifica delle vie di esodo dallo stadio per assicurare il regolare deflusso della tifoseria ospite, un gruppo di circa 50 soggetti, appartenenti al tifo organizzato della squadra locale, riconducibili ai gruppi ultras denominati "Hijos de Barrios" e "Zona rossa", in parte travisati ed in parte a volto scoperto, armati di mazze, pietre e cinghie, in maniera premeditata ed organizzata, si avvicinava allo sbarramento predisposto da polizia e carabinieri, lì posizionato per garantire in sicurezza l'uscita dal settore ospite dei 100 tifosi del Messina.

Nella circostanza, il gruppo ultras locale, con il chiaro intento di sfondare il cordone di polizia, si scagliava verso le Forze dell'ordine, lanciando sugli operatori di polizia, impegnati nello sbarramento, due ordigni esplosivi del tipo bombe carta e due fumogeni.

Dopo tale aggressione, approfittando della poca visibilità dovuta alla coltre di fumo provocata dagli ordigni e dai fumogeni, gli stessi tifosi davano luogo ad un fitto lancio di pietre ed altri oggetti contundenti all'indirizzo dei poliziotti e dei militari dell'Arma, il che rendeva necessario effettuare un prima carica di alleggerimento al fine di disperderli. Nell'occorso, personale dell'Arma dei Carabinieri faceva ricorso al lancio di due fumogeni che, sul momento, facevano arretrare i violenti.

Questi ultimi si ricompattavano a circa 100 metri dallo sbarramento delle forze dell’Ordine e si armavano di pietre e di bottiglie di vetro recuperate dai cassonetti dei rifiuti posizionati lungo la strada. A questo punto, si registrava un secondo attacco dei citati tifosi i quali, avvicinatisi a breve distanza, reiteravano un fitto lancio di sassi, bottiglie e bastoni all'indirizzo delle forze dell’Ordine impegnate nel mantenimento dello sbarramento in piazza Martiri D'Africa, luogo che conduce al settore ospiti.

In virtù della violenta aggressione, si rendeva necessario procedere ad una seconda carica, poiché il gruppo di tifosi violenti si era nuovamente compattato e molti di questi, armati di cinghie e mazze, continuavano a minacciare gli operatori di polizia, sebbene a distanza di sicurezza.

Dopo diversi minuti, gli Agenti di Polizia riuscivano a disperdere i violenti e, dopo aver garantito le condizioni di sicurezza di piazza Martiri d'Africa e delle vie di acceso al settore ospiti, procedevano al trasferimento dei tifosi del Messina, i quali, nel frattempo, avendo intuito che i tifosi locali si erano organizzati in maniera violenta, avevano tentato di sfondare i cancelli di uscita, cosa che veniva impedita grazie all'intervento del personale del Commissariato di PS e dei reparti inquadrati, opportunamente predisposti per la vigilanza e la scorta degli stessi.

I tifosi del Messina venivano fatti uscire del settore ospiti e poi scortati verso il casello autostradale. Durante il tragitto venivano avvistati gruppetti di tifosi locali ai quali l'intervento delle forze dell’Ordine impediva qualsiasi tentativo di avvicinarsi al convoglio dei tifosi ospiti. Questi ultimi, senza registrare alcuna criticità, lasciavano il comune di Torre del Greco alle ore 01.00 circa, due ore dopo il termine della gara di calcio.

Al termine degli eventi, 4 militari del Battaglione dei Carabinieri lamentavano contusioni a seguito del lancio di oggetti.

I gravi elementi indiziari emersi a carico di alcuni dei soggetti responsabili delle condotte violente, corroborati dalle immagini registrate dal personale della Polizia Scientifica del Commissariato di PS e dall'analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza cittadino e dell'impianto sportivo, hanno permesso di ricostruire puntualmente l'intera vicenda e consentire l'adozione del provvedimento cautelare eseguito in data odierna a carico degli indagati.

Allo stato, la misura cautelare è stata eseguita nei confronti di 7 indagati, mentre l'ottavo non è stato ancora rintracciato.

All'esito delle formalità di rito, in ottemperanza al dispositivo cautelare, gli indagati ai quali è stata notificata l'ordinanza cautelare sono stati sottoposti all'obbligo di dimora nel comune di Torre del Greco, con obbligo di presentazione presso il Commissariato di P.S. tutti i giorni, compresi i festivi.

(foto: repertorio)

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