Sono giorni cruciali per il futuro di Torre Annunziata. Lo scorso giovedì è stata decretata la fine dell’era Ascione. Il sindaco è stato costretto alle dimissioni dopo la fuga dei consiglieri, anche suoi fedelissimi, a causa dell’indagine della Dda. Quest’ultima ha coinvolto lui e altre 11 persone tra politici e amministratori. 

Una bufera alla quale l’ex primo cittadino ha provato a resistere a tutti i costi. Poi, dopo l’addio del braccio destro Giuseppe Raiola (anche lui coinvolto), le dimissioni forzate. Anche stavolta non c’è stata unione politica tra maggioranza e opposizione. Ognuno è andato per conto proprio. A decidere la partita sono stati Maria Grazia Sannino, anche lei vicina a Ascione, e due esponenti dell’opposizione come Ciro Alfieri, suo avversario alle amministrative 2017, e Lello Izzo. Entrambi si erano astenuti in consiglio dopo la presentazione della mozione di sfiducia. Poi l’improvviso colpo di scena.

Inizio settimana prossima arriverà a Torre Annunziata il commissario prefettizio, con i poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale. La sua presenza è prevista fino alla prossima primavera, quando sarebbe finita l'amministrazione Ascione. Ma quest’eventualità potrebbe non esserci. Tutto dipenderà dalla relazione della commissione d’accesso che si è insediata a ottobre per verificare eventuali infiltrazioni camorristiche nella macchina comunale. Se i commissari, nella relazione che faranno al Prefetto, indicheranno che vi erano infiltrazioni nell'amministrazione Ascione, allora a quel punto scatta la norma che regola i comuni sciolti per infiltrazione.

A quel punto il Prefetto invia una triade di commissari (oppure altri due in aggiunta a chi arriverà nei prossimi giorni). La triade governerà la città per i prossimi 18-24 mesi. Torre Annunziata ritornerà al voto non prima della primavera 2024