L’Assegno unico universale ha sostituito in parte, dal 1° marzo 2022, i vecchi ANF (Assegni per il nucleo familiare), diventando per eccellenza la misura economica che si rivolge ai nuclei familiari con figli a carico.

Tale misura è destinata a tutte le famiglie, senza distinzioni di ISEE, dal settimo mese di gravidanza in poi, e fino al compimento del 21esimo anno di età dei figli.

Analizziamo più da vicino i requisiti e le novità del 2024.

Assegno unico universale: requisiti

L’Assegno Unico Universale (noto anche come AUU) è un contributo volto a sostenere i nuclei familiari con figli.

Come dicevamo poc’anzi, tutti i genitori hanno diritto all’AUU, senza limiti di ISEE, in maniera, però, inversamente proporzionale: maggiore sarà l’ISEE, minore sarà l’importo erogato per l’AUU.

I requisiti per ottenere l’AUU sono, per il richiedente:

  • l’essere cittadino italiano o di uno stato membro dell’UE, (o familiare, o titolare del diritto di soggiorno, o cittadino di uno Stato non appartenente all’UE in possesso di regolare periodo di soggiorno);
  • l’essere assoggettato al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  • l’avere residenza e domicilio in Italia, da almeno due anni anche non continuativi; o in alternativa la titolarità di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata di almeno sei mesi.

Per i figli, i requisiti sono semplicemente:

  • una età massima fino a 21 anni;
  • un reddito inferiore a 8mila euro.

Il limite di età fino ai 21 anni, ricordiamo, viene rimosso nel caso di figli con disabilità.

Assegno unico e ISEE: quali sono gli importi?

Tutti hanno diritto ad AUU, indipendentemente dal loro ISEE e dal loro reddito. Gli importi minimi e massimi per l’AUU sono di:

199,40 euro per gli ISEE fino a 17.090,61 euro;

  • 57 euro per gli ISEE superiori a 45.574 euro.

E’ consigliabile, comunque, aggiornare l’ISEE ogni anno tra il 29 febbraio ed entro il 30 giugno, per avere diritto all’importo AUU esatto. In caso contrario, se non si aggiornerà con nuova DSU, si avrà solo diritto all’importo minimo del sussidio, come accadrebbe nei casi di redditi sopra i 45.474 euro.

Chi presenterà invece DSU entro tali date, avrà diritto anche agli arretrati eventualmente maturati e risultanti dal ricalcolo. 

Chi presenta DSU dopo il 30 giugno, avrà invece solo diritto agli importi corretti, ma senza corresponsione degli arretrati.

AUU e figli maggiorenni: cosa succede?

Per i figli maggiorenni, due sono le domande più frequenti che i genitori si pongono: la prima è: cosa fare quando il figlio raggiunge la maggiore età?  La seconda è invece relativa allo status lavorativo del figlio maggiorenne: cosa fare se mio figlio inizia a lavorare?

Nel caso di figli maggiorenni, questi continuano a percepire AUU ma con importi ridotti. Ai fini del ricalcolo, è pertanto necessario avvisare tempestivamente INPS del raggiungimento della maggiore età.

Hanno diritto ad AUU i figli maggiorenni entro i 21 anni che:

  • frequentano un corso di formazione scolastica o professionale,
  • frequentano un corso di laurea;
  • svolgono un tirocinio o un’attività lavorativa (che non deve comunque, se presente, superare un reddito complessivo di 8mila euro annui)
  • sono registrati come disoccupati e iscritti ai centri per l’impiego;
  • svolgono il servizio civile universale;

Ma se il figlio inizia una attività lavorativa, che cosa accade? La risposta è da ricercarsi nel terzo punto del nostro elenco, ovvero, nel caso di figli che “svolgono tirocinio o una attività lavorativa”.

In questi casi, il genitore è tenuto a modificare la domanda AUU accedendo all’area personale sul sito INPS. Per informazioni sulla procedura da seguire step by step consulta la piccola guida alla modifica della domanda dell’AUU sul sito Bonusepagamenti.

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