Attentato al centro 'Asharam': spunta l'ipotesi xenofobia dietro l'incendio
Non si esclude ci possa anche essere la mano della camorra dietro l'attacco
16-12-2014 | di Redazione
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C'è anche l'ipotesi di una matrice xenofoba o camorristica per l'incendio appiccato ieri sera nel centro per migranti di Castellammare di Stabia "Asharam" nel quale è rimasto ferito uno straniero. La sede di "Asharam", affidata a "La Casa della pace e della nonviolenza", si trova in un appartamento confiscato ad affiliati al clan di camorra D'Alessandro. Si tratta di un centro di accoglienza per migranti che si trova proprio nel cuore del centro antico di Castellammare di Stabia, nel rione Santa Caterina. Ieri sera, intorno alle 22, gli ospiti, una ventina di nigeriani tra i 18 e i 28 anni, hanno dato l'allarme perchè l'aria era diventata irrespirabile dopo che ignoti avevano dato fuoco ai sacchi dei rifiuti differenziati depositati nell'androne del palazzo, in attesa del ritiro da parte degli operatori ecologici. I venti ragazzi hanno tentato la fuga arrampicandosi sulla tettoia e hanno trovato rifugio in casa di una donna che li ha aiutati a scendere. Uno di loro è caduto subendo una frattura a un braccio e varie escoriazioni. ono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.
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Dal 2008, anno dell'avvio delle attività, sono state accolte centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. Attualmente sono ospitati venti ragazzi africani richiedenti asilo. "Il fatto è ancor più grave - dice Maurizio Somma, presidente e fondatore di 'Asharam' - perché avviene in un quartiere, Santa Caterina, da sempre e da tutti dimenticato, che sta lottando con forza per riaffermare il suo diritto alla vivibilità; per la prima volta col loro impegno i cittadini di questa stradina buia hanno messo su un'illuminazione natalizia, il sabato si fa festa con bancarelle, visite guidate alle chiese, canti e poesie". "I motivi di questo atto vile? - si domanda Somma - primo tra tutti è che questa che era la casa del boss del quartiere è oggi un bene confiscato addirittura Presidio di Libera, quale offesa per questi vigliacchi, dove loro prima si sentivano padroni oggi hanno visto arrivare persone come Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, Franco Roberti attuale Procuratore Nazionale Antimafia, Pietro Grasso ex Procuratore Nazionale Antimafia ed attuale Presidente del Senato, e poi Magistrati, Ufficiali della Polizia dello Stato, Ufficiali dell'Arma dei Carabinieri, personalità della Società Civile, a tenere conferenze e incontri sulla Legalità, sull'Ambiente, Sulla Pace, e poi i ragazzi dei Campi di Libera, gli Scout, gli studenti, e tanta gente comune che si impegna per affermare il Diritto ai Diritti per Tutti".
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