Il Comitato tecnico scientifico (Cts) boccia un possibile ritorno a breve del calcio a 5 e degli sport di contatto a livello amatoriale e dilettantistico. Per il pericolo di focolai, secondo gli esperti, "vanno ancora rispettate le prescrizioni del distanziamento e della protezione individuale". Contrario il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. "Non sono d'accordo con il parere del Cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa di quello del ministro Speranza", scrive su Facebook. "Riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni, aumenterebbe la sicurezza per tutti", ha aggiunto, rilevando che "sono riprese praticamente tutte le attività, i gruppi di amici si vedono e passano ore insieme, mangiando allo stesso tavolo, ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d'Italia persone giocare a ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge".

Spadafora resta dunque “in attesa dell'assenso del ministro Speranza: appena lo darà si potrà ricominciare". Il titolare della Salute dovrà però tenere conto del parere dei professori del Cts, che ricordano "il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni", "in considerazione - affermano - dell'attuale situazione epidemiologica nazionale".

I dati della Protezione civile raccontano di test molecolari effettuati nelle ultime 24 ore che passano da 41 mila a 53 mila circa - ancora un livello relativamente basso; i nuovi casi trovati sono 190, a fronte dei 122 di martedì, portando il totale nazionale a 239.410, tenendo conto di un ricalcolo di 387 unità in più del Trentino. Già un mese fa la Provincia autonoma aveva aggiunto circa 600 unità agli attualmente positivi. In Lombardia i nuovi casi individuati sono 88, il 46,3% del totale, in diminuzione rispetto agli ultimi giorni. Cinque le regioni ad aumento zero: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Molise e Basilicata, oltre al Trentino per quanto riguarda la sola giornata di oggi. Le vittime in Italia aumentano di 30, dopo il numero minimo dei tre giorni precedenti (rispettivamente 18 ieri, 23 e 24).

Intanto il capo della Polizia Franco Gabrielli conferma che "le mafie potrebbero cannibalizzare i settori in crisi dopo il Covid e insinuarsi nell'economia legale - dice Gabrielli -, basti pensare a tutte le aziende che non necessariamente ripartiranno, a tutto il mondo delle strutture ricettive, che a seguito del lockdown avranno maggiori difficoltà". In particolare la 'ndrangheta nella fase post Covid "punta a entrare nelle società che gestiscono la produzione di vaccini e farmaci per curare le malattie: alcuni valgono più dell'oro".

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