Auto-prototipo esplode in tangenziale, morta ricercatrice del Cnr: si indaga per omicidio colposo
Coinvolto nell'incidente un tirocinante di ingegneria. Il 25enne è in gravi condizioni
27-06-2023 | di Redazione
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È morta Maria Vittoria Prati, ricercatrice del Cnr che guidava l'auto-prototipo esplosa venerdì scorso sulla Tangenziale di Napoli. Le gravissime ustioni su tutto il corpo non hanno lasciato scampo alla 66enne, deceduta dopo quattro giorni di agonia nel Centro Grandi ustioni dell'ospedale Cardarelli.
Saranno i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli insieme con il Ris di Roma a individuare qualsiasi elemento utile sulle cause dell'esplosione dell'auto avvenuta venerdì scorso, sulla Tangenziale di Napoli, nel quale sono rimasti coinvolti la ricercatrice 66enne del Cnr Maria Vittoria Prati, che si trovava alla guida, e il 25enne Fulvio Filace (seduto sul lato passeggero) laureando in ingegneria e tirocinante presso lo stesso centro di ricerca.
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La vettura esplosa, una Volkswagen Polo, è - spiega Riccardo Chirone, direttore dell'istituto di ricerche sulla combustione che ha sede a Napoli - "un prototipo affidato all'università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada". Le gravi condizioni dei due feriti - la ricercatrice Maria Vittoria Prati, 66 anni, e lo studente Fulvio Filace di 25 - non hanno ancora permesso agli investigatori della polizia stradale di raccogliere le loro testimonianze.
Ieri, a causa delle gravi ferite riportate sul 90 percento del corpo, la ricercatrice è deceduta. Nel reparto grandi ustioni dell'ospedale Cardarelli di Napoli è ricoverato in gravi condizioni anche il 25enne che oggi, secondo quanto si è appreso, dovrebbe essere sottoposto ad altri interventi chirurgici. A delegare gli accertamenti ai militari è stata la Procura di Napoli, in particolare il sostituto procuratore Manuela Persico, della VI sezione (coordinata procuratore aggiunto Simona Di Monte), che ipotizza ora, a carico di ignoti, i reati di incendio, omicidio e lesioni gravi colpose.
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